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I paesaggi notturni di Giovanni Castell indagano l'uomo e il suo mondo "oscuro". Galleria Goethe di Bolzano

Creato il 04 dicembre 2010 da Robertoerre

Castell_Freefight 4_2009_C-Print on Diasec Face_Ed.7+2AP_ 130x173La bellezza svelata dall’artista quando l’opera d’arte prende forma e si rivela in chi la ammira. Come in “Paesaggi notturni”, le opere fotografiche di Giovanni Castell esposte alla Galleria Goethe di Bolzano, in una personale a lui dedicata (6 novembre – 4 dicembre) in cui è possibile tracciare un profilo espressivo creativo di notevole fascino improntato a un’originalità che ha origini lontane. La maestria dell’artista –fotografo sta nell’abilità nel rappresentare scenicamente affreschi di vita contemporanea, situazioni estreme di fisicità, corpi atletici e muscolosi, oltre a paesaggi naturali immersi risvegliati dalla luce artificiale che coglie fiori e piante nel buio della notte. Immagini stampate come gigantografie più simili a quadri di vaste proporzioni. L’assonanza con le opere d’arte rinascimentali è forte. Per la plasticità delle composizioni corali immerse in atmosfere dove le luci e le ombre sembrano dipinte dal pennello dei grandi maestri della pittura, da Caravaggio a Rembrandt.

 Le opere più “fisiche” sono ambientate in locali dark, dove si svolgono combattimenti di pugilato: il fotografo Giovanni Castell, lui stesso pugile, fotografa i cosiddetti “Free Fights”. Combattimenti “Mixed Martial Arts”, in cui sono permesse tutte le tecniche di combattimento, limitate da poche regole e si svolgono in gabbie poste in bordelli abbandonati di Amburgo e anche in altri locali underground sulla soglia dell’illegalità. Sono scene che se retrocesse nei secoli le possiamo trovare molto simili a quelle in cui la pittura dei maestri italiani ambientava le loro opere in sordide taverne, oscuri locali dove si aggiravano esseri umani per nulla rassicuranti.

Le composizioni di Giovanni Castell ritraggano uomini tatuati con le luci come fossero tanti riflettori, e quindi come rappresentazione teatrale dove dinamizzare la lotta, mentre il pubblico e l’ambiente circondante sono immersi nell’oscurità dello sfondo, un nero sipario che circonda la scena e crea un effetto particolare: azione attiva e visione passiva sono due aspetti speculari e di conseguenza riflettenti. Le fotografie analogiche di Giovanni Castell fissano un momento decisivo dell’azione che spinge l’osservatore a immaginare un prima e più ancora un dopo. Nelle opere dedicate alla natura, piante e fiori diventano per l’autore rappresentazioni che rasentano la perfezione. Tecnicamente impegnative. Per realizzare le riprese notturne sono necessarie condizioni meticolosamente studiate: da un lato un tempo di esposizione particolarmente lungo permette fino a una dozzina di scatti al flash separati; dall’altro le riprese con il diaframma aperto richiedono dei momenti di assoluta bonaccia per far rimanere immobili le piante al momento della ripresa e per evitare movimenti. Con questa particolare tecnica flash, Giovanni Castell opera un “distacco” delle piante e dei fiori dall’oscurità della notte.  Il buio crea anche in questo caso un fondale nero intorno al quale i contorni cromatici delle piante si stagliano con particolare precisione. Nella luce della notte il mondo è chiuso e nascosto a ogni sguardo. Sta riposando e non si fa vedere. L’oscurità regna su ogni essere. Tramite la luce artificiale con cui il fotografo di notte illumina in modo addirittura brutale la natura che dorme, quest’ultima mostra involontariamente il suo lato tenero, vulnerabile.

Ne nasce una danza tra bellezza e orrore. E proprio attraverso questa danza vediamo le cose in un modo diverso, nuovo. I motivi stimolano la fantasia, gli oggetti dell’immagine sembrano avere una loro vita propria. La nostra percezione è staccata dallo sguardo familiare sulle cose note da tempo e stimola a nuove immedesimazioni visive.

 Roberto Rinaldi

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Giovanni Castell è nato nel 1962 a Monaco di Baviera. Ha lavorato per anni da autodidatta come fotografo di moda, design e prodotti, prima di iniziare nei tardi anni ottanta la sua carriera di artista. Le sue opere sono state esposte, tra l’altro, in mostre nel Museo d’Arte Contemporanea del Sannio - ARCOS, Italia e nella Kunsthalle Emden, Germania.

 

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