Se anche l’Umberto verde si agita contro il suo ex amico Berlusconi,allora Monti ha vinto.
Si perche’ ha fatto di un legame indissolubile PDL/LEGA di un tempo,un odierno remake di una comica di Stanlio e Ollio,sempre divertenti e azzuffoni se pur amici.
Insomma Bossi carica sul sentimento di indipendenza l’amico di un tempo e spera di far cadere questo governo tecnico perche’ ha di fatto ucciso il federalismo.
Ma Bossi deve sapere che sia lui che Silvio,hanno dato e tolto troppo tempo alla politica nostrana e che e’ venuto il momento di mettersi da parte.
Il vero problema e’ che dall’altra parte,il dopo Monti,e’ offuscato dal dubbio sia a sinistra che a destra di coalizioni valide.
Vendola cerca Di Pietro,con un Bersani che vede da lontano,Alfano strizza l’occhio a Casini ma non si dichiara apertamente.
Limiti che paradosso delle cose,influenzeranno gli italiani e che marcheranno sempre piu’ il divario tra politico scarso e affarista e tecnico senguisuga aggiusta debiti.
Un divario che e’ tutto parte facente di un paese,l’Italia,senza leader populisti e sinceri e piena di affaristi ad personam.
Monti,quello dalle idee chiare,e’ la figura piu’ coerente,valida e calcolatrice.
Odiata per alcuni versi da molti,ma osannata nel passato come salvator di patria nostra.
I paradossi italiani,unici …come al solito.
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