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I partiti salvino ‘la politica’, il ‘populismo’ è dietro l’angolo

Creato il 16 aprile 2012 da Candidonews @Candidonews

I partiti salvino ‘la politica’, il ‘populismo’ è dietro l’angolo

Inchieste nuove ogni giorno, cricche che si spartiscono il potere, giri di ‘escort’ e bunga bunga nei palazzi che contano, partiti politici travolti dagli scandali, governatori e sindaci sotto indagine. Questo il menù ‘mediatico’ a cui ogni cittadino è sottoposto negli ultimi mesi. Nessuno viene risparmiato. Ed ora che anche i ‘duri e puri’ della Lega si scoprono ‘ladroni’ non si puo non fare  una riflessione sul tema.

La credibilità della politica è sotto zero e di certo in un periodo di crisi economica grave come quello odierno, non aiuta la polemica sacrosanta relativa ai rimborsi elettorali dei partiti. 500 milioni che ogni anno finiscono nelle casse dei movimenti politici. Rimborsi sproporzionati rispetto agli altri paesi europei. Non si possono approvare leggi ‘massacro’ su pensioni e lavoro senza provvedere in austerità anche nel proprio settore. Ed invece abbiamo dovuto assistere al fallimento della commissione parlamentare nata per ‘decurtare’ gli stipendi di deputati e senatori. Uno spettacolo desolante e vomitevole allo stesso tempo.

Quando la politica è debole spesso si fanno largo i populisti. Non a caso il movimento di Beppe Grillo guadagna consensi.

Sarebbe quindi ora che i segretari dei maggiori partiti politici , invece di farsi fotografare allo stesso tavolo, dando quindi una impressione di consociativismo a difesa di una ‘casta’, prendessero delle iniziative serie e cioè si attivassero per approvare nel piu breve tempo possibile una legge che consenta bilanci trasparenti e che dimezzi il totale dei finanziamenti dati ai partiti.

Un passo obbligato, necessario per far recuperare un minimo di dignità ad un mondo, quello politico, sempre piu lontano dai cittadini e dalle loro esigenze. 

Prima che sia troppo tardi, prima che la poca credibilità del sistema politico lasci spazio ai populisti. Ne abbiamo gia visto uno all’opera. Era il 1994 e Silvio Berlusconi si proponeva come ‘il nuovo che avanza’ nel vecchio e marcio ‘regime partitocratico’. Sappiamo come è finita, con l’Italia sull’orlo del baratro.

Evitiamo di ricadere nell’errore. Anche perchè potremmo non avere altre occasioni.


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