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I permessi delle applicazioni di Facebook

Da Hnikarr

La questione dei permessi che possiedono le applicazioni di Facebook, col nostro consenso più o meno esplicito, è emersa in un recente commento a un altro articolo: vediamo oggi di dedicarvi uno spazio tutto suo. Su Facebook esistono applicazioni (oppure app, se preferite l’abbreviazione) di ogni tipo: dai giochi, agli oroscopi, fino a qualsiasi cosa possa venire in mente a uno sviluppatore con troppo tempo libero. Alcune applicazioni sono legittime, altre sono truffaldine, alcune sono innocue (anche se forse un po’ rompiscatole), altre sono potenzialmente dannose. Ma non è questo il punto. Tutte le applicazioni, in un modo o nell’altro, ci chiedono il nostro permesso, prima di essere attivate e di poter interagire col nostro profilo e coi nostri dati: più precisamente, dobbiamo concedere una serie di permessi, per accedere a diversi tipi di nostre informazione e, in certi casi, anche alle informazioni dei nostri amici. Tutto ciò avviene nella finestrella che si apre al centro della pagina, quando cerchiamo di utilizzare per la prima volta una nuova applicazione, una finestrella che, per certi versi, ha la stessa funzione dei termini di utilizzo che “accettiamo” prima di poter installare un nuovo programma: proprio come succede coi termini di utilizzo di un nuovo programma, molto spesso acconsentiamo senza preoccuparci di leggere il testo. Cattiva abitudine, ma molto diffusa. Fin qui niente di strano. Poi, un giorno, ci accorgiamo che l’applicazione X continua a pubblicare ciarpame a nostro nome e ci chiediamo come mai lo stia facendo. la risposta è semplice: lo fa perché le abbiamo dato noi il permesso di farlo. Le abbiamo concesso anche molti altri permessi, in realtà, e in molti casi non è chiaro a cosa le possano servire. Per farci una idea più precisa, e per modificare le nostre scelte, ciò che dobbiamo consultare è la scheda “Applicazioni”, all’interno delle “Impostazioni account”. Ci apparirà una lista completa di tutte le applicazioni a cui abbiamo dato il permesso di interagire, in vari modi, col nostro profilo di Facebook e coi nostri dati personali. Potrebbero essere molte più di quante ne ricordavamo. Per vedere una lista dei “poteri” che abbiamo concesso a un’applicazione, clicchiamo su “Modifica” accanto a quella che vogliamo analizzare. Nella maggior parte dei casi, ci accorgeremo di averle concesso il permesso di:
  • scrivere al nostro indirizzo e-mail;
  • accedere a una lunga lista di nostri dati personali;
  • accedere a una lista di dati che i nostri amici condividono con noi;
  • pubblicare a nostro nome.

L’elenco delle autorizzazioni può essere più o meno lungo, a seconda del tipo di applicazione, ma in ogni caso includerà spesso informazioni che noi non saremmo troppo felici di condividere con un gioco, ad esempio. Alcune di queste autorizzazioni sono obbligatorie: per rimuoverle, dobbiamo rimuovere l’applicazione stessa. Altre, invece, si possono rimuovere in modo relativamente indolore, anche se in futuro quell'applicazione potrebbe chiederci di nuovo il permesso: pubblicare a nostro nome, per esempio, è un permesso che possiamo revocare quasi sempre e sarebbe opportuno farlo. Se non vogliamo o non possiamo rimuovere il permesso alla pubblicazione (è il caso di molti giochi social come Farmville, che richiedono di continuo la pubblicazione di post per ricevere aiuti da altri amici), possiamo almeno modificare la visibilità di questi post e restringerla a una determinata lista di persone, ossia gli amici che condividono lo stesso gioco: in questo modo eviteremo di sommergere la Home dei nostri contatti con una decina di richieste di un gioco che neppure conoscono. Per fare questo, dobbiamo scendere un poco nella lista dei permessi, fino a che non incontriamo la voce “Chi può vedere i post pubblicati per te da questa applicazione”. Sarebbe utile creare apposite liste, ad esempio una lista “Farmville”, e poi rendere visibili i post soltanto a quella lista, così da risparmiare i nostri amici non giocatori. In questa lista, troveremo sicuramente applicazioni che non usiamo più da mesi e che, nonostante tutto, continuano ad avere accesso ai nostri dati e magari a pubblicare post a nostro nome. In questo caso, la soluzione migliore è rimuoverle, operazione che possiamo eseguire facilmente, sia cliccando sulla X accanto a “Modifica”, sia cliccando “Modifica” e poi “Rimuovi applicazione”. Una volta che abbiamo deciso di rimuovere un’applicazione, potremmo approfittarne per fare una bella pulizia di tutte le attività collegate a quell’applicazione: potrebbero essere parecchie, specie se si trattava di un’applicazione nociva. Cliccando per rimuovere un’applicazione, ci apparirà una finestrella di questo tipo: I permessi delle applicazioni di Facebook Se selezioniamo l’opzione “Elimina tutte le attività dell’applicazione”, daremo una bella sfoltita alle attività inutili, che ingombrano la storia del nostro profilo Facebook: una soluzione molto più pratica, rispetto a dare la caccia ai post a uno a uno, per cancellarli. Nessuna applicazione rinuncerà spontaneamente all'accesso ai nostri dati: possiamo impedirle di pubblicare a nome nostro, possiamo impedirle di spedirci e-mail, ma il permesso di accedere ai nostri dati è legato all’esistenza stessa dell’applicazione: se lo vogliamo rimuovere, dobbiamo eliminare anche l’applicazione. Per aiutarci, la pagina dedicata alle impostazioni delle applicazioni ci segnala anche quando è stata l’ultima volta che abbiamo utilizzato quell’applicazione, mentre la scheda di una singola applicazione (quella che raggiungiamo cliccando su “Modifica”) ci informa sull'ultima volta che ha avuto accesso ai nostri dati. Un’applicazione che non usiamo più da mesi, e che continua ad accedere ai nostri dati, è una perfetta candidata per la rimozione. In ogni caso, che vogliate o meno eliminare qualche applicazione o restringere si suoi permessi, una gita in questa sezione delle nostre informazioni account è molto istruttiva: ci mostrerà quante siano le cose che condividiamo e quanti dati personali diamo in pasto ogni giorno a questa o quella applicazione, spesso senza accorgercene neppure. Considerata l’importanza crescente che i dati personali acquistano, è un bel tesoro che offriamo in cambio dell’utilizzo gratuito di un gioco.

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