Magazine Cinema

I PINGUINI DI MADAGASCAR di Simon J. Smith (2014)

Creato il 02 dicembre 2014 da Ifilms
Dettagli
Scritto da Lorenzo Bianchi
Categoria principale: Le nostre recensioni
Categoria: Recensioni film in sala
Pubblicato: 02 Dicembre 2014
Simon J. Smith  

i pinguini di madagascarChe nella trilogia di Madagascar i personaggi più amati fossero quelli secondari è un fatto ormai noto. Quello che però risultava difficile credere era che i “carini e coccolosi” Pinguini, tanto comici nelle gag dei tre film, potessero reggere per 92 minuti senza annoiare in una pellicola a loro interamente dedicata. Missione ardua, ma compiuta, ancora una volta.

 

Il dato confortante è che I pinguini di Madagascar non è un prequel, come Il gatto con gli stivali (Chris Miller, 2011), ma di uno spin off a tutti gli effetti che, dopo un’introduzione visivamente invidiabile e dal tasso comico elevato (in cui sono presentati Skipper, Kowalski e Rico da piccoli nel momento in cui si schiude l’uovo di Soldato), inizia la narrazione da dove avevamo lasciato i 4 irriverenti protagonisti: il circo di Madagascar 3. Ma dal loro passato arriva Dave, un polpo gigante che vuole vendetta, sulle cui tracce si muove anche il Vento del Nord, squadra segreta speciale che da anni lo sta ricercando.

Pinguini salvatori del mondo, dunque. In un’avventura che si nutre di un ritmo forsennato, senza pause, passando da Venezia a Hong Kong e New York, e dove livello di comicità impenna in sequenza dopo sequenza, passando da battute demenziali e gag da slapstick comedy a situazioni divertenti e ricercate, dove l’aspetto verbale conta più dell’immagine.

Era da anni che la DreamWorks non proponeva un prodotto così puramente divertente, che si potrebbe definire un concentrato di risate, perché se si va in sala convinti di trovare una trama solida e complessa, si rischia di rimanere delusi. Che il protagonista, di fatto, sia Soldato lo si intuisce sin dalle prime battute, in cui risulta evidente il rapporto speciale con il capo, Skipper, e la piega che tale rapporto prenderà nel finale. Infatti se si può trovare un neo alla pellicola è proprio un intreccio che lascia chiaramente intendere la direzione in cui si sta andando, che lascia un messaggio edificante per i bambini ma che saprà di già visto e quasi stucchevole ai più grandi.

Detto questo, I Pinguini di Madagascar spazza via ogni sorta di dubbio sulla tenuta del lungometraggio, puntando tutto sull’effetto comico e sfacciato dei protagonisti. E vincendo per questo. Sviluppando una trama da spy story, chiaramente in chiave ironica, Simon J. Smith regala ai quattro svitati Pinguini l’attenzione totale che probabilmente avrebbero meritato sin dal primo Madagascar: chi pensava che potesse essere sacrificata la loro follia si sbaglia. Chi voleva maggior approfondimento psicologico forse storcerà il naso, ma non si può sfuggire al fatto che questo prodotto, confezionato principalmente per essere esilarante, non abbia raggiunto l’obiettivo. 

Voto: 2,5/4

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :