Negli ultimi tre anni, mentre negli altri paesi euromediterranei e in generale in occidente si estendevano e in alcuni casi si radicavano movimenti inequivocabilmente antiausterity e antiliberisti, qui da noi non è successo. Ci sono sì state lotte importanti, ma sono rimaste confinate in territori ristretti oppure sono durate poco. Tanti fuochi di paglia, ma nessuna scintilla ha incendiato la prateria, come invece è accaduto altrove. Niente indignados, da noi; niente #Occupy; niente “primavere” di alcun genere; niente “Je lutte des classes” contro la riforma delle pensioni. (Leggi l'intero articolo)Questa tesi, che in ogni caso non mi convince del tutto, l'ho sostenuta a proposito del mio recente ebook Piratenpartei. Si legge nel mio libro:
Questa tesi l'ho anche espressa in un'intervista rilasciata al giornale tedesco ilmitte.com (leggi l'intera intervista) nella quale affermo:Ha, infine, arginato l’ascesa dell’estrema destra ed estrema sinistra. Non dimentichiamo che in una fase di grande difficoltà economica in Europa, hanno ottenuto notevoli successi prima, qualche anno fa, Wilders in Olanda, poi Marine Le Pen in Francia, l’estrema sinistra in Grecia. In Germania anche l’estrema destra è entrata nel parlamento regionale in Sachsen (2009) e Mecklemburg-Vorpommer (2011). Ma si è fermata lì. I pirati sono riusciti ad intercettare ed incanalare in un contesto controllato e democratico il malcontento e il malessere popolare di cui spesso si nutre molta destra estrema europea. Sulle differenze tra Piratenpartei e M5S di Grillo, i lettori di questo blog sanno come la penso e hanno più volte letto le mie analisi sulle numerose differenze tra i due movimenti. twitter @uvillanilubelli