Giovedì 29 Agosto 2013 15:50 Scritto da Silvia Di Castro
Le alte torri azzurrine toccavano le nuvole, le mura bianche arabescate di edere flessuose brillavano al sorgere del sole; le sale luminose e ampie profumavano di erbe fresche.
Qui viveva Pia, una deliziosa ragazza nata povera e destinata a essere per sempre la serva della principessa Rebecca. E Rebecca anche era bella, tanto quanto deve esserlo una principessa, e cortese, e giusta.
In un caldo giorno estivo la principessa Rebecca uscì dal castello per rinfrescarsi nelle acque di un vicino fiume; Pia era con lei per farle compagnia.
Mentre le due giovani giocavano a rincorrersi, la principessa cadde in acqua. Subito Pia si tuffò per aiutarla e tenendosi aggrappata a un ramo riuscì a tirare a riva la sua padrona. Tuttavia le vesti le si impregnarono d’acqua diventando pesantissime e Pia affondò, affondò, affondò fino a toccare il fondo.
La principessa osservava sconvolta la scena senza nulla potere e quando l’amica scomparve definitivamente sotto le acque turbinanti del fiume, lei cominciò a piangere e disperarsi.
Dopo poco comparve a pelo d’acqua un pesce, grosso, giallastro e viscido; e subito un altro pesce un poco più piccolo, rossastro e squamoso.
- Buongiorno principessa Rebecca.- disse il primo - Possiamo aiutarti?
La principessa sgranò gli occhi di fronte al pesce parlante ma, superata la sorpresa, si affrettò a raccontare la tragedia occorsa alla sua serva.
- Noi possiamo riportare a galla la tua amica, però in cambio tu devi donarci tutte le tue ricchezze e bruciare il tuo castello. -disse il pesce rosso.
Rebecca esitò... solo un poco però. Poi corse al castello, prese tutti i suoi gioielli e impose ai cortigiani di andare via; infine ordinò ai soldati di incendiare il castello.
Mentre altissime fiamme divoravano la reggia, ella già era in riva al fiume. Gettate le sue ricchezze nell’acqua gridò ai due pesci:- Ecco, prendete, sono tutte vostre. E ora riportatemi Pia!
In un turbinare di acque schiumose Pia riemerse, coperta di alghe e fradicia, ma viva! Accanto a lei stavano due splendidi giovani, uno alto e biondo e uno più piccolo, rosso di capelli; la sostenevano e la aiutavano a raggiungere Rebecca.
- Ecco la tua amica. È salva. - disse il biondo.
- Grazie! - riuscì a balbettare Rebecca - Ma voi chi siete?
- Siamo due principi, costretti a vivere da pesci per via di un malvagio sortilegio. Grazie alla generosità di Pia, che si è gettata nel fiume per aiutarti, e alla tua, che hai dato tutte le tue ricchezze per salvarla, siamo liberi dall’incantesimo. E ora desideriamo sposarvi.
Mentre il principe-pesce parlava, l’incendio si placava e, lentamente, tra il fumo comparve un altro castello, ancora più bello e maestoso del precedente.
Pia, Rebecca e i due principi vissero lì a lungo, ricchi, nobili e felici.