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I prodotti della Terra dei Fuochi nei ristoranti italiani

Creato il 21 ottobre 2013 da Makinsud
I prodotti della Terra dei Fuochi nei ristoranti italiani

terra dei fuochiIn cinquemila bar e ristoranti di tutto il territorio nazionale sono stati venduti prodotti avvelenati provenienti dalla Terra dei Fuochi.
È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione della pubblicazione del rapporto Agromafie, al Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio.

Non solo dati, ma anche una triste realtà: le organizzazioni criminali controllano buona parte della filiera agricola campana,si occupano della coltivazione, del trasporto e della vendita all’ingrosso di prodotti contaminati, che nuocono gravemente alla salute. Un potere che è aumentato nel corso di questi anni in cui camorra e mafia hanno capito che il settore su cui puntare non era più l’immobiliare, ma quello agroalimentare.
Secondo il rapporto, sono sette i miliardi guadagnati dalle ecomafie, un sesto di tutto il fatturato del settore agricolo italiano che ammonta a 47 miliardi, con un’incremento, rispetto all’anno precedente, del 12%. E, nonostante le 10 milioni di tonnellate di alimenti sequestrati dalla Guardia di finanza solo nel 2012, il 20% degli italiani, uno su quattro, ha acquistato cibi fasulli e avariati, con possibili effetti sulla salute. Un’emergenza, quindi, non solo campana, ma nazionale.

Quali sono le soluzioni per arginare questo avvelenamento? Il ministro dell’Ambiente, AndreaOrlando, durante il convegno dei giovani di Confindustria svoltosi a Napoli, dice la sua sul tema: “Non credo che serva una legge speciale per bonificare la Terra dei Fuochi poiché, prima che venga approvata, avrebbe tempi troppo lunghi. Puntiamo ad agire rapidamente“.
Pronta la risposta del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: “Orlando non reputa efficace una legge speciale perché l’iter è troppo lungo? Allora il Governo deve subito fare un decreto ,non tra un mese ma domani, in cui metta dentro tutte le osservazioni che abbiamo formulato con cittadini e parlamentari campani. Siano subito stabilite tempi e risorse perché, non facendo ciò, significherebbe solo una cosa: che il Governo vuole abbandonare queste terre, avvelenate da rifiuti provenienti da tutto il Paese“.


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