I QUATTRO SASSI DI ZAIA
Il crollo di Pompei ed il fango del Veneto sono due tragedie che colpiscono la nostra terra, due tragedie che fotografano il “sistema Italia”.
Ambiente e cultura, appaiono banali corollari della vita politica, sociale ed economica di questo paese.
Sarà un caso, ma i principali tagli dettati dal rigore economico di stampo tremontiano, hanno colpito proprio l’Ambiente e la Cultura.
Meno 60% per l’Ambiente, meno 30% per la Cultura, meno 20% per l’Agricoltura. Dietro questi numeri ci sta una precisa scelta del governo.
All’insegna del chissenefrega del territorio se frana, se viene inondato dal fango, se i gioielli che tutto il mondo ci invidia, crollano o vengono deturpati, se la nostra agricoltura si svolge fra cementificazione e avvelenamento.
Tanto è tutto un’emergenza, così poi scattano i commissariamenti, le illegalità, gli sprechi, la corruzione le opere inutili.
Del resto quando si dice, come fa Tremonti, che siamo in un paese dove la gente non mangia con la Divina Commedia, allora anche Zaia può scagliarsi contro a “chi pensa di spendere 250 milioni per quei quattro sassi di Pompei”.
La cultura, la bellezza di un paese, il sapere, il patrimonio artistico sono ridotti a “quattro sassi”.
Al crollo fisico si aggiunge il crollo morale. E’ l’ignoranza che trionfa.
Zaia ha tutte le ragioni per reclamare aiuti per il suo Veneto e per la sua gente. Abbiamo compreso e condiviso la grande tragedia che ha colpito la regione, ma non può farlo, a disprezzo della nostra cultura e della nostra identità.