I ragazzi del T.O.T. e il mito della sindrome di Peter Pan

Creato il 16 settembre 2011 da Taccodieci @Taccodieci

Attenzione: questo è incredibilmente un post a favore del genere maschile!
Vi ricordate la mia amica Rouge ed il suo FPP, che voleva dormire alla stazione come un barbone, rifiutando ogni compromesso con Rouge stessa ed ottenendo di litigare furiosamente con lei?
Beh, quella vicenda mi aveva fatta interrogare seriamente sugli uomini e la sindrome di Peter Pan. Avete presente quando le ragazze si lamentano che gli uomini sono eterni bambini, che rifiutano le responsabilità, che sono restii a fare seriamente ed a prendere degli impegni tipici della vita adulta? Mi sono seriamente domandata quanto ci fosse di vero in tutta questa storia.
Una faccenda da T.O.T., insomma, così ho rigirato la frittata ai membri del Taccodieci Opinion Team, che al solito con grande serenità e trasparenza hanno colto la sfida e si sono messi a nudo.
Ci ho messo un po', dalla ricezione delle loro risposte, ad elaborare questo post, perchè ho ricevuto due tipologie di risposte molto differenti, e vi assicuro che l'età anagrafica non c'entra.
Ho apprezzato moltissimo la risposta di Marco, che con franchezza ha ammesso che a volte l'ingresso nella vita adulta viene vissuto come una perdita, un processo ineluttabile che segna la fine di ogni forma di divertimento.
Sicuramente, se uno si sente dire "cresci, non hai più 20 anni," sì.
Ansia sociale, quindi, ansie dettate da un imperativo che sta sulla testa dei ragazzi come una spada di Damocle, come se ci fosse una clessidra che segna la fine della vita da ragazzo e l'inizio di una pallosissima vita da adulto. La percezione è che a vent'anni si possano fare [@##@t€, se le fai anche dopo sei uno stupido o un fannullone. Ma che razza di messaggio del [@##° è? Mi vien da chiedermi.
Se sentissi una tale pressione sulla testa, probabilmente anche a me verrebbe voglia di vestire emo e spendere tutto il mio stipendio in tatuaggi: fanc... al sistema!
La maggior parte dei membri del T.O.T., comunque, non sente quest'ansia. Gian e Denait, ad esempio, non sembrano turbati dal problema.
L'unica fonte di paura che alberga in me è l'inizio del declino della prestanza fisica.. fiato, potenza, scatto ecc. quindi l'unica cosa che mi demoralizza, quando mi accorgo di diventare sempre più grande e adulto, questi timori si fanno sempre più pressanti in me! quindi riassumendo.. io ho solo paura di invecchiare e perdere la padronanza fisica, del resto sono ben contento di metter su famiglia ;-)
La faccenda di diventare grandi e fare il salto non mi ha mai convinto del tutto. Se uno fa le cose con intelligenza e trova una partner altrettanto intelligente, c'è modo e tempo di conservare almeno il grosso delle passioni, degli hobby e della libertà pre-impegni. Quindi nessuna perdita: si ridimensionano tempi ed energie, ma si può gestire il tutto cambiando in modo graduale. Io videogioco ancora, gioco a calcetto, scrivo e cazzeggio alla grandissima su internet. Non per questo non faccio i miei doveri di uomo.
Ragazzi sereni, quindi, come è giusto che sia. Ragazzi che sfatano il mito della sindrome di Peter Pan in pieno e che credono che ogni età abbia il proprio grado di soddisfazioni e divertimenti.
Ma che sia una questione di età? Cioè che tutti gli uomini pensino inizialmente all'età adulta come alla fase più pizzosa della vita, per poi "maturare" e cambiare idea? Per i membri del T.O.T. sembra di no...
Ragionare con le scadenze fiscali è un'altra delle cose che non mi piace. Diciamo che andare fuori di casa dei genitori è uno step. Un eventuale figlio il secondo. E via dicendo. Chi si priva di tutto e rivoluziona la sua vita "perchè è ora di crescere", probabilmente vivrà da frustrato.
Non c'è un'età precisa. C'è chi la vita adolescenziale non l'ha mai fatta (e magari pretende di recuperarla a 40 anni). Semplicemente, a un certo punto la prospettiva della gioia supera quella della noia.
Vi lascio immaginare quanto mi abbia fatto piacere che sia stato proprio Denait, ovvero un membro del T.O.T., maschio, a dare del frustrato al quarantenne che si finge adolescente! Cosa questa, la sfiga che alberga nel quarantenne adolescente, che ho sempre creduto, ma che non ho mai espresso a gran voce per paura di essere tacciata come femminista bruciareggiseni!
Uomini, quindi, non Peter Pan fancazzisti rifuggi responsabilità.
Uomini, con delle tempistiche.
Uomini con la U maiuscola, da rispettare e che chiedono di non essere pressati con insulse manie, scadenze e stupidi stereotipi.
Perchè da quello che ho capito, se da un lato le donne sono stufe degli stereotipi che gravano sulle loro spalle, così lo sono gli uomini. L'era dell'uomo che non deve chiedere mai e che deve sempre essere all'altezza della situazione, signore e signori, è finita. E grazie al cielo, oserei dire.
Vi lascio con il pensiero che, in fin dei conti, gli uomini sono persone come noi (ahahah!) e con le bellissime parole di Insight, che con la sua risposta a questa indagine, mi ha commossa per la dolcezza con cui parla della sua Wiz.
Avevo 22 anni quando mi sono messo insieme a Wiz e stabilito quasi subito entrambi che volevamo passare il resto della vita insieme è stato naturale ragionare immediatamente in questi termini. Per cui 2 settimane prima del mio 24° compleanno e 2 mesi prima del suo 30° ci siamo scambiati l'anello.
Il divertimento non finisce, viene condiviso. In giro per locali od in moto ci si va insieme. Un eventuale figlio complica le cose dal punto di vista logistico ma ho visto ottime organizzazioni in tal senso ed i nostri ci hanno sempre seguito senza traumi per i loro bioritmi.
Qualche serata con gli amici senza donna l'ho avuta anch'io senza ripercussioni sulla vita di coppia. Certo se le avessi detto che andavo a dormire in stazione lei avrebbe scrollato il capo però una soluzione diplomatica si sarebbe trovata.
Immagino che se (ciascuno) trovasse quella giusta la riconoscerebbe come me e troverebbe l'equilibrio tra amore ed amici, divertimento e responsabilità.
Parole sante.
La Redazione

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