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i ragazzi stanno bene

Creato il 14 marzo 2011 da Albertogallo

THE KIDS ARE ALL RIGHT (Usa 2010)

locandina i ragazzi stanno bene

No, la quasi omonima canzone degli Who non c’entra niente: I ragazzi stanno bene è una di quelle commedie agrodolci americane indi-sofisticate che ti fanno uscire dal cinema con il sorriso sulle labbra e la sensazione di aver assistito a uno spettacolo se non memorabile quantomeno intelligente e ben confezionato. Un po’ sulla falsariga di Little Miss Sunshine, di Sideways e del recente American life.

La vicenda è piuttosto semplice, quasi già vista: Laser e Joni sono fratello e sorella, nati per inseminazione artificiale da una coppia di mamme gay, Jules e Nic. Tutto fila a gonfie vele in questa famiglia moderna e benestante, fino al momento in cui Laser convince Joni a contattare Paul, che molti anni prima aveva donato lo sperma da cui poi sarebbero nati i due fratelli. La presenza di questo ragazzo aitante e belloccio sconvolge gli equilibri della famiglia, proprio alla vigilia della partenza di Joni per il college.

È tutto molto carino e progressista in questa pellicola diretta da Lisa Cholodenko (che, guardare per credere, ha trasformato una delle protagoniste, Annette Bening, nel suo ruolo migliore dai tempi di American beauty, nel perfetto clone di se stessa): coppie lesbiche, sesso leggero e occasionale, vini rossi d’annata come se piovesse, cibi biologici… Siamo lontani chilometri e chilometri da quelle tematiche, ormai un po’ logore sebbene forse più realistiche, che in molti film recenti affrontano la crisi della famiglia, la generazione droga&facebook, la decadenza economica e morale che va a distruggere i rapporti interpersonali e via dicendo. I ragazzi stanno bene è l’opera perfetta – ottimista, consapevole, sorridente – per l’epoca di Barack Obama, questi anni illusori in cui per qualche tempo si è sperato che l’intelligenza di pochi potesse contrastare l’ignoranza di molti. Un film in cui si ride un po’, si sorride parecchio, ci si intristisce di tanto in tanto (anche a causa delle – brutte – musiche di Carter Burwell) e del cui cast si può apprezzare l’ottima prova: notevole la Bening così come Julian Moore e Mark Ruffalo, ma anche i ragazzi (Joni è Mia Wasikowska, già Alice per Tim Burton) non se la cavano male. Da vedere, se possibile, in lingua originale.

Alberto Gallo



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