Di Carotti Cinzia. In questi giorni si svolge la 71esima edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica a Venezia. Ogni giorno, fino alla conclusione della manifestazione, Giornale Apollo proporrà un approfondimento su uno dei registi in concorso. In questo articolo vi presentiamo Francesco Munzi.
Già dal primo lungometraggio Munzi si impone come uno dei più promettenti registi italiani degli ultimi decenni.
Debutta nel 2004 con il film Saimir presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del cinema di Venezia, dove ha ricevuto la menzione speciale del Premio Luigi De Laurentis Opera Prima. Ha partecipato anche alla 55ª edizione del Festival di Berlino. Ha ricevuto cinque candidature ai Nastri d’argento 2006, vincendo il premio per il miglior regista esordiente, e due ai David di Donatello 2006. È stato candidato anche all’European Film Awards per la miglior rivelazione – Prix Fassbinder. Narra la vita di Saimir, giovane albanese che vive dietro una finestra aperta sul mare di Ostia. Saimir vive con il padre che lavora grazie all’arrivo degli immigrati clandestini che raccoglie sul litorale e li commercia come schiavi agli imprenditori locali. Saimir troverà la forza di ribellarsi a una esistenza miserabile che il padre cinico e disilluso si rassegna a chiamare destino.Nel 2008 realizza il suo secondo film, Il resto della notte, presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes. Ci troviamo a Torino, notturna e surreale, dove si intrecciano le vite della famiglia borghese Boarin, di un tossicodipendente e di due fratelli clandestini. Tutte queste esistenze ruoteranno attorno alla rapina a casa Boarin svelando segreti oscuri non solo della coppia ma anche delle vite coinvolte in quella notte confusa e frenetica. Straordinaria Sandra Ceccarelli nella parte di Sandra da tempo sofferente di profonde problematiche psichiche.
In questa 71 edizione della Mostra cinematografica veneziana Munzi presenta Anime Nere un noir basato sul romanzo d’esordio dello scrittore di Africo. Il romanzo sin dal suo esordio nel 2008 ha riscosso grandi consensi di pubblico e di critica, dando anche vita a un acceso dibattito. Nel 2011 è stato tradotto e pubblicato in Francia dall’editore Métailié nella prestigiosa collana ‘Bibliotheque Italienne’ diretta da Serge Quadruppani che ospita i grandi maestri del noir italiano da Camilleri a Lucarelli, a De Cataldo. Il film, dopo una lunga preparazione, è stato girato l’inverno scorso in Calabria, a Milano e in Olanda. Attraverso una storia criminale Munzi prova rileggere la storia d’Italia affrontando l’apertissima questione meridionale attraversata dalla dolorosa lotta alla criminalità organizzata e il profondo abbandono da parte del Nord Italia.Qui il programma integrale del Festival di Venezia del 2014.