Oggi sono contenta di ospitare nell’ambito della raccolta “Scotland, my love” Silvia di Trippando. Con la divertente ironia che la contraddistingue, Silvia ha cercato di richiamare alla memoria qualche ricordo di un viaggio fatto in Scozia qualche tempo fa… devo dire che pagherei per vivere la sua esperienza a Gretna Green
***************
E’ da quando Aurora ha parlato, su Aury’s Passions, dell’iniziativa “Scotland my love” che mi sono ripromessa di condividere con lei ed i suoi lettori la mia esperienza scozzese. Purtroppo risale a quindici anni fa. Il dato è preciso, lo ricordo molto bene: era l’estate dell’apparecchio. E quelle in Scozia sono le uniche foto che ho con il sorriso metallico.
Non essendo fresca di ricordi a causa dei molti anni che sono passati e non avendo deciso io il percorso ma andando ancora dietro ai genitori amanti, mio malgrado, delle gite organizzate, quello che posso raccontare con nitidezza sono solo alcuni aneddoti della mia gita in Scozia. Quelli che potranno anche passare quindici anni ma te li ricordi sempre come se li avessi vissuti il giorno prima. Il primo aneddoto è proprio legato alle foto. Con o senza apparecchio. Anzi. Con o senza rullino. Ai tempi, infatti, si usavano le macchine fotografiche “normali”, quelle con il rullino, per intenderci. Io ne avevo una compatta, che mi avevano regalato gli zii per la comunione. Essendo un po’ vecchiotta, non funzionava più benissimo, allora chiesi al mio babbo di poter portare la sua, parecchio professionale ma in disuso da anni.
Non so quanto tempo abbiamo perso a mettere a fuoco i soggetti e a fare le belle inquadrature. Ma quando abbiamo portato i rullini a sviluppare è stata una disfatta: tutto nero. Non ero stata capace di agganciarli. Quindi fotografavo a vuoto. Zero foto. Per fortuna che essendo con altre persone, sono riuscita ad avere un po’ di foto degli altri. E anche un filmino girato da un compagno di avventura, dove in più di una scena mi si vede in posa fotografica o intenta a fotografare. Le foto non fatte.
Ripensando agli aneddoti della gita in Scozia, mi vengono in mente anche i luoghi visitati, come Gretna Green, un paesino al confine con l’Inghilterra, dove anticamente le coppie di fidanzati andavano a sposarsi (al contrario che in Inghilterra, in Scozia i minorenni potevano sposarsi senza il consenso dei genitori). Non so chi celebrasse i matrimoni in tempi antichi, ma quando sono stata io li celebrava il fabbro, davanti al suo incudine. Da fusore di metalli a fusore di cuori. Noi non solo abbiamo assistito, ma abbiamo addirittura partecipato ad un matrimonio in perfetto stile “Gretna Green” di una coppia del nostro gruppo, convivente da sempre, che si è prestata a sposarsi per l’occasione. E’ stata un’esperienza divertentissima. Hanno abbigliato i futuri sposi ed un’altra coppia che doveva impersonare i genitori in costumi d’epoca. Ed hanno messo su la scena degli sposini che fuggivano dai genitori a sposarsi contro la loro volontà. Un’organizzazione formidabile. Pensate che agli sposi è stato rilasciato l’attestato di matrimonio a Gretna Green, mentre tutti, pagando una piccola quota e riempiendo una busta con il nostro indirizzo, abbiamo trovato ad aspettarci, al ritorno dal viaggio, la foto del “matrimonio”. Esilarante. Soprattutto per chi di foto ne aveva scattate molte senza farne mezza!