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I rifugiati nel mondo sono 51,2 milioni, ogni 4 secondi una persona deve abbandonare la propria casa

Creato il 10 marzo 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Ogni 4 secondi una persona è costretta a fuggire dalla propria casa (oltre 20mila al giorno). Una nuova campagna lanciata dall’Unione Europea e Oxfam si propone di rendere visibili gli oltre 51 milioni di profughi del mondo, partendo dalle peggiori crisi umanitarie del momento in Siria, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana.

(unrefugees.org.au)

(unrefugees.org.au)

51,2 milioni di profughi nel mondo: sono la ventiseiesima popolazione al mondo per numero di abitanti. Se contiamo tutti insieme gli oltre 51,2 milioni di profughi nel mondo, il risultato è una nazione sterminata, la 26° per popolazione, tra Sud Africa e Corea del Sud. Sono più di quanti ne abbia generati la Seconda guerra mondiale e tra questi, 33,3 milioni sono sfollati all’interno del loro stesso paese, 16,7 milioni sono rifugiati all’estero, 1,2 milioni aspettano di ricevere asilo.

Siria, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana sono gli stati più colpiti. “L’Europa non può rimanere indifferente di fronte all’immane tragedia che questo esodo dei nostri tempi rappresenta – ha detto Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia -. In Siria, da quando la guerra civile è iniziata 4 anni fa, si contano 11,4 milioni di profughi, vale a dire metà della popolazione; in Sud Sudan, uno dei paesi più poveri del mondo, in poco più di un anno di conflitti, siamo già a 2 milioni; mentre la guerra in Repubblica Centrafricana ne ha provocati 860.000″. La piattaforma digitale ”You save lives” raccoglierà storie e testimonianze di chi ha dovuto partire dalla propria terra , la disperazione che spinge molti di loro ad attraversare il Mediterraneo in cerca di un futuro nel nostro continente.

C’è una ragione in più perché i cittadini europei devono conoscere meglio un tema come questo. Sono loro, infatti, la fonte principale degli aiuti che l’Europa invia ai rifugiati, aiuti che possono fare la differenza fra la vita e la morte. Due esempi: nel 2013 la Commissione Europea ha destinato quasi 550 milioni di euro al sostegno di rifugiati e profughi in 33 Paesi. A tale sforzo si aggiunge il contributo di organizzazioni come Oxfam, che integrano i fondi pubblici con denaro proveniente da privati e aziende. “Purtroppo il numero di rifugiati e profughi continuerà a crescere ogni giorno, se non si pone fine alla violenza – ha concluso Sansone -. È essenziale pervenire a una soluzione politica dei conflitti che sia sostenibile e inclusiva. Tuttavia, anche se questi conflitti terminassero domani, il livello dell’emergenza umanitaria resterebbe altissimo, e continuerebbe a necessitare di sostegno per molti anni ancora”. (ADNKRONOS)


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