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“I Rotoli del Mar Morto”: tra mistero, fede e storia

Creato il 01 giugno 2011 da Gianpaolotorres

I “Rotoli del Mar Morto”, sono quelli che abbondano sui fianchi degli ospiti in cerca di remise ed forme negli Spa resort. Gli storici e gli amanti dell’esosterismo non ce ne vogliano per la battuta!

“I Rotoli del Mar Morto”: tra mistero, fede e storia

Scoperti tra il 1947 ed il 1956 in 11 grotte nella zona del Wadi Qumràn, nei pressi dell’omonimo sito archeologico, sono all’incirca 800 documenti, per la maggior parte testi della Bibbia ebraica, scritti generalmente su rotoli di papiro o pelle di animale trattata. Si racconta che a scoprirli accidentalmente fu un pescatore beduino all’inseguimento di una capra dispettosa. La datazione al radiocarbonio e l’analisi testuale a calligrafia hanno stabilito che i documenti sono stati scritti in diversi periodi tra il II secolo a.C. ed il I secolo d.C., in tre dialetti ebraici: l’Ebraico biblico, detto anche Ebraico classico; l’ Ebraico dei Rotoli del Mar Morto, il dialetto locale; l’Ebraico proto-tannaitico.

“I Rotoli del Mar Morto”: tra mistero, fede e storia

Le altre pergamene sono in Aramaico o Greco. I testi contenuti vanno da estratti di tutti i libri della Bibbia ebraica, a testi religiosi tradizionali ebraici non contenuti nella Bibbia, come il Libro di Enoch, il Libro dei Giubilei ed il Testamento di Levi.

A vivere nell’insediamento di Qumràn e scrivere i rotoli furono – si dibatte ancora su questo tema- gli Esseni, un gruppo religioso ebraico che ebbe una certa importanza tra il II secolo a.C. ed il I secolo d.C. La maggior parte delle informazioni giunte fino a noi derivano dalle opere dello storiografo ebraico del I secolo d.C., Giuseppe Flavio, il quale afferma di avere avuto una conoscenza diretta di questa comunità religiosa che sostiene essere una delle tre sette della “Filosofia Giudaica” insieme ai Faresei e ai Sadducei.

Oltre allo storiografo, gli unici riferimenti contemporanei agli Esseni provengono dal filoso ebraico Filone, il quale tuttavia, ammette di non essere sicuro neanche del none della setta e dall’esploratore e geografo romano Plinio il Vecchio.


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