Magazine Società

I salassi del fisco italiano, i poteri forti e un Presidente della Repubblica che nega l’evidenza

Creato il 20 dicembre 2011 da Iljester

I salassi del fisco italiano, i poteri forti e un Presidente della Repubblica che nega l’evidenza

Quando ho sentito il discorso del Presidente della Repubblica mi sono detto: «Ma in quale Italia vive il signor Napolitano?» Il custode della nostra Costituzione nega l’evidenza e nega i fatti. In Italia la democrazia è sospesa, e lo è senza sé e senza ma. Altrimenti a Palazzo Chigi c’era Berlusconi e non Monti, oppure se non c’era Berlusconi si stavano preparando le elezioni. Dunque, che dice il Presidente della Repubblica?
Ma non è finita qui. Nel suo alto discorso, egli afferma pure che le elezioni sarebbero state oggi un danno per il nostro paese. Dunque, a conti fatti, per l’angelo custode della nostra Magna Charta è meglio un Governo non eletto che ci sta uccidendo con le tasse (che ormai bisogna contrarre un mutuo per fare il pieno di benzina), piuttosto che un Governo democraticamente eletto dai cittadini, il quale probabilmente avrebbe fatto lo stesso, ma che per questo avrebbe risposto delle sue azioni davanti a chi lo ha eletto, come in ogni dannata democrazia matura. No?
È chiaro che siamo fuori dalla realtà. L’assunto del Presidente della Repubblica è pienamente sconfessato da quanto sta avvenendo in Spagna. Gli spagnoli – che di dittature se ne intendono forse più di noi – gustano meglio il sapore della democrazia e soprattutto la sanno apprezzare di più. Non li freghi con la crisi economico-finanziaria, e così piuttosto che mandare a governare i burocrati, i professori e i banchieri non eletti, han preferito rischiare e andare a elezioni. Ha vinto Rajoi, e i titoli di Stato spagnoli sono volati. La Spagna, demolita da Zapatero e dalla crisi, si appresta a risalire la china, anche perché Rajoi ha scelto la strada giusta: i tagli agli sprechi e non certo l’aumento della pressione fiscale.
Dunque non meniamo il can per l’aia e diciamoci la verità fino in fondo. Col senno di poi la crisi finanziaria è stata una scusa, un bella scusa per mandare a casa Berlusconi. Del resto, lo spread non è mica sceso: è ancora ai livelli di un mese fa. Perciò chi vogliamo prendere in giro con questa idea che le elezioni oggi sarebbero state un danno? Un danno per chi? Forse per qualche banca? O forse per gli speculatori. Non ne ho idea. Ma certamente senza le elezioni i danneggiati già ci sono, e siamo noi. Perché questa manovra incide e anche molto gravemente sui nostri consumi, sul nostro diritto ad avere un tetto e più genericamente incide sulla nostra economia.
Ma guardiamo un po’ cosa sta accadendo. La manovra varata colpisce soprattutto le classi più deboli: i pensionati e i salariati. E ancor più gravemente colpisce il tessuto connettivo e vivo della nostra economia: gli artigiani e piccoli imprenditori. Colpisce chi produce reddito, chi lo consuma e chi non può produrlo. Ma non colpisce chi invece vive della rendita dai grossi capitali, delle speculazioni finanziarie, del credito. Non colpisce la casta, i privilegi, gli stipendi d’oro e le pensioni di platino. Quelle rimangono. Quelle persistono, perché sinceramente i nostri cari parlamentari, ma anche i dirigenti regionali, i consiglieri, i dirigenti degli enti pubblici, i magistrati ecc., continuano a percepire stipendi sproporzionati rispetto a quelli normalmente percepiti da un normale cittadino. E che dire del Quirinale che ha a disposizione un budget che a Buckingam Palace si sognano?
Il vero è che come sempre capita nel nostro paese, piuttosto che tagliare dove si spreca, piuttosto che estirpare i parassiti e i privilegi parassitari, si sceglie sempre la via più facile: vessare il cittadino nel portafogli, ormai già scarno. Il che unisce il proverbiale danno alla beffa, poiché il cittadino può nulla contro simili insulse decisioni, soprattutto perché fatte da un Governo che non deve rispondere davanti agli elettori, e che dunque è costituzionalmente irresponsabile.
Perciò, il caro Presidente Napolitano non ci racconti favole. I cittadini italiani sono ben consapevoli che la democrazia è sospesa e che le operazioni di palazzo come quelle che hanno portato Monti a Palazzo Chigi non esprimono mai la volontà della nostra Costituzione. Piuttosto la sconfessano nel suo più intimo spirito, crisi o non crisi!

di Martino © 2011 Il Jester 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :