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I Santi si avvicinano al paradiso

Creato il 01 maggio 2011 da Rightrugby
I Santi si avvicinano al paradisoE allora saranno i Northampton Saints ad andare ad affrontare il Leinster a Cardiff, il prossimo 21 maggio, per la finale di Heineken Cup. Al mk:stadium di Milton Keynes, finisce 23-7 per il club inglese contro un Perpignan che viene travolto da un primo tempo all’assalto dei Saints, salvo gli ultimi minuti che apparentemente sembrano scombussolare i piani dei padroni di casa. In realtà, gli ospiti non hanno abbastanza focus mentale per sistemare il proprio gioco e cedono all’indisciplina, alla frustrazione e non hanno punti di riferimento solidi, eccetto la rimessa laterale, ma non può bastare. Arbitra George Clancy.

Catalani che provano subito a mettere pressione con un calcetto che significa rimessa sulla linea dei propri cinque metri per i Saints, che rispondono con una corsa del Numero 8 Rogers Wilson che va a testare la prima difesa avversaria, prima di rubare una touche per il Perpignan di nuovo nei propri 22. Calci contro ball carrier, ma sono soprattutto le due linee di trincea a fare la differenza nei primi dieci minuti, rallentando il gioco e mettendo gran pressione. Allora Nicholas Laharrague prova un drop tanto per provare dalla trequarti. Ancora Wilson riesce finalmente a sfuggire centralmente agli artigli, la palla va al largo e Nothampton si ritrova con un calcio di punizione che Stephen Myler non riesce a trasformare defilato sulla sinistra al 14’. Ma è solo un primo assaggio, perché un minuto dopo la terza linea Phil Dowson trova un varco, muove bene le gambe, arriva a ridosso dell’area di meta con Perpignan che non si riallinea e chiude il tutto Ben Foden. Myler non sbaglia per il 7-0 che apre i giochi.
È nella velocità che i Saints hanno l’arma in più, con Foden e Chris Ashton che si trovano a proprio agio grazie in particolare alla vivacità dell’estremo inglese. Il compito degli avanti è di placcare avanzando i diretti rivali appena fuori dai raggruppamenti o al primo presagio di maul. Nicolas Mas e i suoi hanno difficoltà a dettare l’avanzata, i calci alti innestano il veloce triangolo allargato inglese, che poi sbatte contro il peso massiccio degli ospiti. Al 25’ Myler allunga, da centrocampo, dopo un fischio per fuorigioco che non c’è sul piede morbido di Laharrague che avrebbe lanciato David Marty verso l’area di meta. C’è invece l’ingresso laterale in ruck della seconda linea Robins Tchale-Watchou, ma stavolta l’ovale non infila i pali. 


I Saints sentono l’odore del sangue: al 29’ la mischia conquista fallo, giocano una rimessa sui 5 metri, la palla va poi al largo e allora ecco che la velocità infilza di nuovo la difesa avversaria, con il secondo centro Jon Clarke che ha tutta la strada che vuole per marcare pesante. Poi la conversione ed è 17-0 al 30’. Sul riavvio del gioco, l’ala Julien Candelon si becca il cartellino giallo per un fallo deliberato sul mediano Lee Dickson che si trovava in aria per raccogliere il pallone. Lo sguardo del trequarti sulla panchina dei cattivi la racconta lunga: occhi bassi, espressione frustrata e sconfortata. La testa dei catalani è in debito d’ossigeno, cedendo all’indisciplina, ma si salvano su una rimessa sbagliata di Dyaln Hartley, la seconda, nei 22. Ma da quella zona non si scappa, un avanti francese consente alla mischia del Northampton di mettere sotto di nuovo quella avversaria ed ecco altri tre punti dalla piazzola al 38’.
Il colpo di coda comunque non manca, quando arriva il timbro del tallonatore Guilhem Guirado allo scadere, dopo una maul che si fa strada da una touche sui 5 metri, propiziata da un fallo in ruck regalato dai padroni di casa. Questa volta sono i catalani ad avere la determinazione, la voglia di rimanere in vita e non sprecano l’opportunità. Alla fine del primo tempo, il punteggio dice 20-7, con la trasformazione di Jerome Porical.


Al rientro in campo, i Saints cercano la risposta per smorzare gli animi della formazione di Brunel, grazie anche alla versatilità del pilone Soane Tonga’uhia che agisce da mediano pick&go e da Mosè che in due occasioni ravvicinate apre la strada pestando sulle gambe, servendo sulla seconda la palla ad Hartley che viene spinto fuori all’ultimo prima di marcare visita. Perpignan non riesce a mettere il naso fuori dai suoi 22. Quando ci riesce, Northampton si affida all’abilità dei suoi trequarti di agire sempre a sostegno, anche quando il movimento è lento e braccato. E Myler porta a casa altre tre punti al 49’. E come alla fine della prima frazione, fallo dei Saints, touche ospite nei 22 opposti, maul che viene fermata illegalmente, altro calcio, ma stavolta Tonga’huia bracca l’uomo con la palla e lo porta fuori. Poi il lancio dalle mani di Hartley naviga pericolosamente, ma gli inglesi si salvano.


Nel frattempo ha fatto il suo ingresso Henry Tuilagi per per il Perpignan e l’energumeno pacifico fa sentire il suo peso nel contrasto, andando a caccia grossa nel break down. Gli arlecchini del Sud della Francia provano a destarsi quando ormai scatta l’ultimo quarto di gara, ma tra imprecisione gestuali e manovra poco organizzata, fanno il gioco dei Saints che tentano di gestire. Al 63’ un’altra carica di Tuilagi guadagna un penalty che porta gli ospiti sui 5 metri: è il momento chiave e i Saints tarpano lo sfogo avversario che parte nuovamente da un tentativo di maul. L’ala Gavin Hume tenta allora con la corsa ad aggirare la trincea, ma il tutto si ferma in seguito ad un avanti nella trasmissione al largo e dalla mischia, spunta la faccia sorridente di Tonga’huia che mette alle corde Mas. I Saints non hanno l’abbrivio in attacco come nel primo tempo, ma ha la mente più sgombra. E se non sono quelli veloci a chiudere i conti, sono quelli pesanti nel confronto ordinato, con gli ultimi dieci minuti che trascorrono in una calma apparente, senza palla in movimento e il confronto tra i pack a farla da padrona. Sempre e comunque nei 22 del Perpignan.

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