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I sassi di matera potrebbero crollare. un’altro patrimonio in rovina

Creato il 08 marzo 2011 da Madyur

Il sindaco di Matera Salvatore Adduce non nasconde la sua preoccupazione. La pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi ha provocato crolli , smottamenti e allagamenti in città e nelle campagne “Poteva andare peggio , ma la situazione dei Sassi è preoccupante : temiamo per la stabilità di alcune aree” avverte Adduce.

30_04_2010_Adduce_in_comune

I sopralluoghi nei prossimi giorni permetteranno una stima più precisa dei danni al patrimonio storico e architettonico che dal 1993 è sotto la tutela dell’Unesco. Già adesso, però, si calcola che , fra centro abitato e campagne i danni ammontano a circa 16 milioni di euro . Senza contare i disagi alla viabilità , con il ponte crollato sulla superstrada Basentana che ha interrotto i collegamenti con Potenza.

Le precipitazioni dei giorni scorsi hanno amplificato un problema che da queste parti è avvertito da anni : i Sassi rischiano di morire. Una città nella città che racconta la storia dell’umanità dal Neolitico ad oggi mostra più che mai i segni del tempo e delle risorse che mancano. La grande spinta al recupero e al ripopolamento innescata dai fondi della legge speciale 771 del 1986 ( 100 miliardi di fondi pubblici , più 200 da privati) si è esaurita nel 2005.

In molti ambienti pullulano alberghi a quattro e cinque stelle , centri benessere , ristoranti e locali alla moda. La gente è tornata a vivere nei Sassi, tanto che oggi la città antica conta 2550 anime.

I punti deboli sono ancora tanti. Troppi ponteggi che puntellano case di tufo rosicchiate , se non proprio mutilate , dall’incuria e dal tempo. I Sassi sono sempre più suggestione e preoccupazione. Il grande set cinematografico naturale che ha fatto innamorare cineasti hollywoodiani e di casa nostra mostra crepe preoccupanti.

Nel 2008 quando il sindaco era senatore era riuscito a convincere Prodi a stanziare 30 milioni di euro in tre tranche “Quei soldi non sono mai arrivati : sono serviti al governo Berlusconi per coprire i costi dell’abolizione dell’Ici sulla prima casa” accusa. L’emblema è la rampa in via Muro. Scelta nel 1964 da Pier Paolo Pasolini e in tempi più recenti da Mel Gibson per girare la scena di Gesù che si avvia al Calvario , è adesso lastricata da erbacce e sterpaglie altissime. Intorno è tutto un groviglio di ferraglie e impalcature , che mostrano anch’esse i segni del tempo.

Alcuni dei danni delle piogge dei giorni scorsi sono visibili. La cascata che dalla parete della lama si riversa copiosamente nel sottostante torrente Gravina , ingrossato come non si ricorda da anni , non è uno spettacolo della natura , ma soltanto una falla che si è aperta nell’impianto fognario a causa della caduta di alcuni massi provocata dalla pioggia. Adduce è preoccupato delle infiltrazioni di acqua nella Casa cava della musica , un auditorium ricavato nelle cavità naturali dei sassi grazie ai finanziamenti regionali per la creatività giovanile , che dovrebbe aprire i battenti a maggio.

I soldi continuano a scarseggiare. Dopo essere finiti sotto l’ala dell’Unesco, che li ha dichiarati patrimonio dell’Umanità.


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