Il sindaco di Matera Salvatore Adduce non nasconde la sua preoccupazione. La pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi ha provocato crolli , smottamenti e allagamenti in città e nelle campagne “Poteva andare peggio , ma la situazione dei Sassi è preoccupante : temiamo per la stabilità di alcune aree” avverte Adduce.
I sopralluoghi nei prossimi giorni permetteranno una stima più precisa dei danni al patrimonio storico e architettonico che dal 1993 è sotto la tutela dell’Unesco. Già adesso, però, si calcola che , fra centro abitato e campagne i danni ammontano a circa 16 milioni di euro . Senza contare i disagi alla viabilità , con il ponte crollato sulla superstrada Basentana che ha interrotto i collegamenti con Potenza.
Le precipitazioni dei giorni scorsi hanno amplificato un problema che da queste parti è avvertito da anni : i Sassi rischiano di morire. Una città nella città che racconta la storia dell’umanità dal Neolitico ad oggi mostra più che mai i segni del tempo e delle risorse che mancano. La grande spinta al recupero e al ripopolamento innescata dai fondi della legge speciale 771 del 1986 ( 100 miliardi di fondi pubblici , più 200 da privati) si è esaurita nel 2005.
In molti ambienti pullulano alberghi a quattro e cinque stelle , centri benessere , ristoranti e locali alla moda. La gente è tornata a vivere nei Sassi, tanto che oggi la città antica conta 2550 anime.
I punti deboli sono ancora tanti. Troppi ponteggi che puntellano case di tufo rosicchiate , se non proprio mutilate , dall’incuria e dal tempo. I Sassi sono sempre più suggestione e preoccupazione. Il grande set cinematografico naturale che ha fatto innamorare cineasti hollywoodiani e di casa nostra mostra crepe preoccupanti.
Nel 2008 quando il sindaco era senatore era riuscito a convincere Prodi a stanziare 30 milioni di euro in tre tranche “Quei soldi non sono mai arrivati : sono serviti al governo Berlusconi per coprire i costi dell’abolizione dell’Ici sulla prima casa” accusa. L’emblema è la rampa in via Muro. Scelta nel 1964 da Pier Paolo Pasolini e in tempi più recenti da Mel Gibson per girare la scena di Gesù che si avvia al Calvario , è adesso lastricata da erbacce e sterpaglie altissime. Intorno è tutto un groviglio di ferraglie e impalcature , che mostrano anch’esse i segni del tempo.
Alcuni dei danni delle piogge dei giorni scorsi sono visibili. La cascata che dalla parete della lama si riversa copiosamente nel sottostante torrente Gravina , ingrossato come non si ricorda da anni , non è uno spettacolo della natura , ma soltanto una falla che si è aperta nell’impianto fognario a causa della caduta di alcuni massi provocata dalla pioggia. Adduce è preoccupato delle infiltrazioni di acqua nella Casa cava della musica , un auditorium ricavato nelle cavità naturali dei sassi grazie ai finanziamenti regionali per la creatività giovanile , che dovrebbe aprire i battenti a maggio.
I soldi continuano a scarseggiare. Dopo essere finiti sotto l’ala dell’Unesco, che li ha dichiarati patrimonio dell’Umanità.