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I “segreti” del flash: scienza e tecnica della luce artificiale

Da Ragdoll @FotoComeFare

Quante volte ti è capitato di avere necessità di fotografare con il flash di lasciarlo in borsa perché non riuscivi ad ottenere risultati soddisfacenti?

Forse ancora non lo sai, ma il popolo dei fotografi si divide in due schiere: gli amanti del flash e quelli che lo odiano come se fosse il male assoluto. Io stessa facevo parte della seconda categoria fino a quando non mi sono decisa a studiare la luce flash e il suo funzionamento. Ora non potrei farne a meno.

La luce flash va prima di tutto studiata e capita per poi non solo essere utilizzata nel modo giusto, ma per dare un tocco in più alle tue foto. In questo articolo quindi ti spiegherò la teoria della luce, ed in particolare quella della luce flash.

È un articolo molto tecnico e, se inizialmente ti sembrerà difficile, ti assicuro che in futuro potrà tornarti utile per saper gestire al meglio il tuo flash.

Prima di passare a parlare dettagliatamente della luce flash, vorrei introdurti alcune caratteristiche fondamentali della luce che, se conosciute, potranno aiutarti a gestirla per ottenere il meglio dai tuoi scatti.

È bene ricordare che la fotografia nasce dalla luce. La differenza tra una foto con una luce ben gestita e una foto con una luce approssimativa può essere fondamentale per la riuscita dello scatto.

luceflash

Caratteristiche principali della luce flash

  • Intensità: la potenza della luce emessa dal flash può essere più o meno forte
  • Direzione: è importante capire quale sia la direzione della luce per conoscere come cadono le ombre da essa formate. La luce che sei maggiormente abituato a vedere è quella solare, ovvero una fonte luminosa proveniente dall’alto: essa crea determinate ombre sui tuoi soggetti, che risultano naturali. Considerando questo aspetto è consigliabile che la tua luce flash provenga leggermente dall’alto rispetto al tuo soggetto. Infatti, la direzione consigliata è dall’alto, inclinata verso il basso di circa 45°.
  • Dimensione: è altrettanto importante considerare la dimensione relativa della luce rispetto al soggetto. Più la luce è piccola in rapporto al soggetto, maggiore sarà il suo contrasto ovvero la sua durezza. Viceversa, maggiore è la grandezza della luce rispetto al soggetto, maggiore sarà la sua morbidezza e minore il contrasto. Generalmente è bene ricordare che più si avvicina la luce al soggetto maggiore sarà la sua dimensione. Al contraio, più si allontana la luce dal soggetto minore sarà la sua dimensione. La dimensione della luce flash può essere modellata dai vari modificatori di luce in commercio: softbox di diverse dimensioni, ombrelli ecc…
  • Qualità: la qualità della luce è direttamente collegata con la sua dimensione. Si tratta infatti di stabilire se la luce è più o meno dura o più o meno morbida. In generale, si tende a favorire una luce morbida per i ritratti femminili e una luce dura per i ritratti maschili. Questa regola ovviamente non è assoluta.
  • Colore: avrai sicuramente sentito parlare del bilanciamento del bianco. Si tratta della temperatura colore della luce: ogni fonte luminosa ha la propria temperatura colore e ciò crea delle dominanti di colore, se non viene correttamente bilanciata. La luce flash è considerata bianca e il suo valore si aggira intorno ai 5500K, esattamente come la luce solare.

La legge dell’inverso del quadrato della distanza

Prima che passi a spiegarti la legge dell’inverso del quadrato della distanza è necessario ripassare velocemente il concetto di stop.

Lo stop è un aumento o una diminuzione della quantità di luce che raggiunge il sensore con fattore due. In altre parole “aprire di uno stop” significa raddoppiare la quantità di luce che raggiunge il sensore. Invece “chiudere di uno stop” significa dimezzare la quantità di luce.

Forse già sai che tempi, ISO e diaframmi si suddividono in stop. In queste scale ogni valore è il doppio del precedente e ognuno di essi indica uno stop.

  • Tempi: 1, 1⁄2, 1⁄4, 1/8, 1/16, 1/15, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500, 1/1000
  • Iso: 100, 200, 400, 800, 1600, 3200
  • Diaframmi: f1.4, f2, f2.8, f4, f5.6, f8, f11, f16, f22, f32

Ora che hai ripassato il concetto di stop, posso iniziare a spiegarti l’inverso del quadrato della distanza.

Questa legge inizialmente può risultare un po’ difficile da capire, ma è di fondamentale importanza per saper gestire e modellare la luce, in particolare la luce flash.

La definizione è questa: “L’intensità della luce emessa da un punto è inversamente proporzionale al quadrato della distanza da quel punto.“

Ora, immagino che la tua espressione abbia assunto la forma di un enorme punto di domanda e capisco perché. Perciò proverò a spiegartelo con parole più semplici: un oggetto due volte più lontano, riceve solo 1/4 della quantità di luce.

Viceversa, se il soggetto è due volte più vicino, riceve 4 volte più luce. Tutte e due le ipotesi rappresentano una variazione di due stop.

Ora ti starai chiedendo come questo sia collegato al concetto di stop di cui abbiamo parlato sopra. La risposta, in realtà, è molto semplice: se ti ricordi, nella guida rapida ai flash ho parlato degli stop di potenza del flash: questi funzionano esattamente come gli stop di tempi, ISO e diaframmi.

La scala di stop della potenza del flash è la seguente: 1, 1/2, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32 (1/64, 1/128). il primo valore corrisponde alla piena potenza del flash, i valori successivi sono dimezzamenti della potenza stessa.

A questo punto conosci tutte le variabili in gioco e, con un esempio pratico, cercherò di farti capire come tutte quante possano influenzare la tua foto finale.

Ipotizziamo di dover fotografare un ritratto in studio.

Le impostazioni della tua macchina fotografica saranno le seguenti: 1/200, ISO 100, f11. Il flash è impostato a 1/8 di potenza ed è distante dal tuo soggetto circa 4 metri.

Scattando ti accorgi che il tuo soggetto è sottoesposto di uno stop perciò, ipotizzando di non toccare le impostazioni della macchina fotografica, deciderai di agire sul flash o sul soggetto.

Avrai tre opzioni:

  • avvicinare la luce al tuo soggetto di circa 1 metro, in modo che la sua potenza aumenti di uno stop
  • chiedere al tuo soggetto di avvicinarsi alla fonte luminosa di circa 1 metro
  • non muovere la fonte di luce ma aumentarne la potenza di uno stop, ovvero portarla a 1/4

In tutti e tre i casi avrai un raddoppiamento della luce sul tuo soggetto, ma ognuna di queste tre opzioni avrà delle conseguenze anche sul resto:

  • se avvicini la luce al suo soggetto anche lo sfondo risulterà più illuminato
  • se chiedi al tuo soggetto di avvicinarsi alla luce l’illuminazione sullo sfondo rimarrà invariata e il tuo soggetto sarà più illuminato
  • se aumenti la potenza del flash illuminerai non solo il tuo soggetto, ma arriverà anche più luce sullo sfondo

Se invece avessi voluto mantenere invariato il flash e il tuo soggetto, avresti potuto aprire di uno stop il diaframma scattando, quindi, a f8. In questo caso devi però considerare che la profondità di campo sarà ridotta.

È importante quindi considerare che ogni decisione porta a risultati diversi: sarà necessario valutare di volta in volta quali siano i migliori, in base al risultato che vuoi ottenere.

Il tempo sincro flash

Ti è mai capitato di provare a scattare con il tuo flash usando un tempo di esposizione più veloce di 1/200? Se ti è capitato avrai notato che parte della foto presenta una “banda nera“, come se non fosse illuminata. Di fatto quella “banda nera” è la tendina.

Sincro Flash-3

Questa foto è stata scattata a 1/400 ed è molto evidente la tendina

Perché succede questo? Il sensore della macchina fotografica, per registrare la luce emanata dal flash, ha bisogno di essere totalmente libero dalle tendine anche solo per una minuscola frazione di secondo.

Con tempi superiori a 1/200, le tendine della macchina fotografica si muovono così velocemente da non lasciare mai il sensore totalmente scoperto ed ecco perché appaiono quelle brutte bande nere sulla foto.

In questi casi le tendine si abbassano lasciando solo una piccola fessura aperta sul sensore: più è veloce il tempo di scatto più la fessura sarà stretta.

Sincro Flash-2

Questa foto è stata scattata 1/250 con Nikon D700

Ecco perché, quando si scatta con il flash, è importante ricordarsi di non superare mai il tempo di sincro flash. Generalmente è 1/200 ma in alcune macchine fotografiche può essere 1/250.

Questo non significa che tu debba scattare esclusivamente a quel tempo: puoi scattare con tempi più lenti al di sotto del sincro flash (slow sync), ottenendo anche degli effetti creativi e magari riuscendo a esporre anche l’ambiente non illuminato dal flash, ma non con tempi più veloci.

Nel dettaglio ecco il funzionamento delle tendine, a tempi di scatto uguali o inferiori a 1/200:

  • la prima tendina scende scoprendo il sensore
  • il sensore rimane totalmente scoperto e, in quel momento, il flash scatta emanando un lampo velocissimo
  • la seconda tendina inizia a scendere fino a coprire di nuovo il sensore

In questo modo la foto sarà totalmente illuminata dal flash.

Luce flash

High speed sync

Esiste un modo per utilizzare i flash a tempi più brevi del sincro flash: la sincronizzazione veloce. Questa funzione è presente nei flash di alta gamma e comporta che il flash non emetta più un solo lampo, ma tanti rapidissimi lampi lungo tutto il tempo di esposizione.

In questo modo ogni lampo illumina la fessura, creata dalle due tendine, che scorrendo lasciano esporre il sensore alla luce. Questo sistema di illuminazione viene usato spesso per congelare movimenti che altrimenti sarebbero mossi anche con 1/200 di secondo come, ad esempio, gli schizzi d’acqua nelle fotografie still life.

HSS-Sync-Diagrams-large

Ecco nel dettaglio cosa succede nel caso dell’high speed sync:

  • la prima tendina inizia a scendere scoprendo il sensore
  • il flash inizia a emettere dei lampi velocissimi
  • quando la prima tendina ancora non ha finito di scendere, inizia a scendere anche la seconda tendina
  • il flash continua a emettere lampi velocissimi per coprire ogni parte del sensore aperta tra le due tendine
  • la prima tendina arriva al termine e il flash continua a emettere lampi
  • infine anche la seconda tendina scende fino a coprire del tutto il sensore

Conclusione

Ora hai tutte le conoscenze tecniche per capire come funziona il tuo flash. A questo punto non ti resta altro che sperimentare.

Prossimamente ti spiegherò nel dettaglio come usare il flash on-camera (montato sulla slitta della macchina fotografica) in tutte le situazioni. Continua a seguirmi e se hai domande su questo articolo, scrivile nei commenti qui sotto!


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