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Se siete quel tipo di scettici che commenta con: <<Eh certo: se mi gratto il didietro adesso significa che sono turbato e ce l'ho con te. Non poteva semplicemente prudermi? Ora non posso nemmeno grattarmi in santa pace?!>>, sappiate che la mia risposta vi sconvolgerà.
Grattatevi quanto volete! Anche perché la prima premessa che viene posta è proprio la seguente: i segnali del corpo vanno interpretati anche a seconda della circostanza. Sta al cervello dell'osservatore porsi dei quesiti. No, non c'è un piatto predigerito e prepensato; mi spiace.
Ovvero, se un tizio con cui stai parlando viene punto da uno sciame di api e comincia a grattarsi e rotolarsi, molto probabilmente è meglio che tu chiami un'ambulanza, invece di pensare che si senta ostile nei tuoi confronti eccetera eccetera. Un minimo d'interpretazione!
Anche perché lo affermano gli stessi psicologi, che la psicologia non è una scienza esatta... però aiuta a capire molte cose. Prima di sputarci sopra, sarebbe meglio confutarne la credibilità... e vi confermo che Marco Pacori ci ha visto molto bene.
La mia edizione non so purtroppo spiegarvi dove trovarla, perché al tempo la comprai per caso dal giornalaio: la lasciavano in omaggio acquistando qualcos'altro, che al momento sfugge alla mia memoria. Comunque ci sono molte versioni in libreria e ho verificato rapidamente che dovrebbe variare solo la copertina... quindi ecco: per chi lo vuole, c'è sicuro.
Facendovela breve, l'autore c'illustra i meccanismi psicologici che innescano certi gesti, che altro non sono che azioni istintive troncate all'improvviso dalla parte più razionale del cervello. La premessa infatti è che la corteccia prefrontale tenga a bada gli impulsi, ma ne sfugga sempre una parte che diventa per l'appunto il tanto studiato linguaggio del corpo.
Quali movimenti ci segnalano pensieri ben precisi? Cosa rivela le persone, nonché le verità e le bugie?
Leggetelo per scoprirlo, anche perché il linguaggio è scorrevole e piuttosto chiaro e comprensibile. Alla portata di tutti, anche di chi non ha basi di psicologia a fare da fondamenta.
Magari non finirete lo stesso a fare "Lie to me", ma è comunque una buonissima lettura per imparare a comprendere meglio gli altri, a cercare un incontro; a cogliere ciò che tante volte cercano di non dire o non far percepire. Un ottimo aiuto per chi ha intuito o per svilupparne uno. Perché possedere una bella sensibilità è un'incoraggiante punto di partenza, ma non è mai troppo tardi per coltivarla e migliorare i rapporti di ogni tipo.
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