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I segreti del Vaticano: fede e morale…. sulla via del tramonto.

Creato il 31 maggio 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

I segreti del Vaticano: fede e morale…. sulla via del tramonto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Enrico Porqueddu. Mettetevi comodi, allungate le gambe sul divano, rilassatevi e dedicatevi un momento di riflessione.

Pensate a quanto avete fatto oggi, a quella breve alzata di voce col vostro partner, all’abbraccio che ne è seguito.

E’ tempo di dedicarsi un po’ alla televisore, l’amico della….. porta accanto che vi fa compagnia chissà quante volte al giorno, emmenomale che c’è.

Vi bloccate sul vostro canale preferito e seguite un tiggì.

Una lettrice che non accenna mai un sorriso, sia che legga una notizia triste o allegra, vi parla dei “segreti del Vaticano”, di quei furti di documenti dalla stanza del Papa, l’arresto di un presunto colpevole, i tanti commenti che rimbalzano da una parte all’altra del mondo.

Sconcerto, sorpresa, indignazione, ma quali segreti può avere la Santa Sede? E lo stesso Papa Benedetto XVI?

Questo Papa dal sorriso….luciferino, che fa pensare più ad un nonno che ad un “agente segreto”, impegnato giorno e notte  ad architettare chissà quali trame, pare essere la vittima di loschi raggiri.

Quando cambiate canale, stessa notizia del giorno, Vaticano in prima pagina, preti e cardinali nel mirino, preti e cardinali in odore di sospetto. Tutto è in divenire, tutto è coperto dal…silenzio.

E non proprio, visto che le notizie si susseguono.

Molti fedeli vedono crollare di botto quella morale che la Chiesa per prima dovrebbe difendere e gli stessi vanno chiedendosi come sia possibile che la Casa di Gesù venga inondata da questo fango.

L’uomo e, in lui, il prete, è debole, può cascare nella tentazione. Il laico, però, non ha preso i voti, il religioso, sì. E lui deve essere il custode, il maestro dell’etica, della morale, appunto.

Ma tutto questo viene messo in discussione da comportamenti negativi, abominevoli, che hanno per protagonista il prete che approfitta dei bambini, il pedofilo, con la croce che non rispetta, offendendo Gesù il quale per l’umanità intera si sacrificò.

La vocazione, ecco, la vocazione. Quando uno sente la “chiamata” è o non è consapevole a che cosa rinuncia o a che cosa vuole guadagnare in termini di Fede? Se si ponesse questa domanda e se la ripetesse ogni qualvolta si chiude nella preghiera, con tutta probabilità non cadrebbe nel trabocchetto della tentazione

Il concetto della debolezza, comunque umana, insiste e trova anche paladini che difendono il pedofilo in gonnella, perchè comunque è ….un uomo!

No, non ci sto! Quando ci si dedica al Signore, del Signore dobbiamo seguire ogni pur minimo insegnamento. Non possiamo trincerarci dietro la debolezza, dietro il desiderio, dietro il piacere fulminante che che penalizza l’innocenza di un bambino.

Approfittare della fiducia di genitori che mandano i figlioletti in parrocchia per essere instradati verso il Vangelo è esercizio odioso e sporco della decadenza morale di un religioso.

La vita, evidentemente, nulla insegna a chi non vuole imparare. E come può un simile essere ergersi ad “insegnante” quando lui stesso non ha imparato nulla e, per contraddizione, chiaramente, nulla può insegnare?

Restiamo allibiti di fronte a sconcezze di questa portata anche se, in onesta riflessione, non vogliamo fare, come si dice, di tutta l’erba un fascio.

Personalmente conosco qualche (ho detto qualche..) prete che merita tanto rispetto quanto quello che lui offre agli altri e non parlo di mosca bianca, sia chiaro. Mi attengo alle mie conoscenze e alle mie pur scarse frequentazioni parrocchiali.

Quando, da bambino, frequentavo lezioni di catechismo non perdevo alcuna occasione per attingere dalla scienza, dalla morale, dall’amore del mio religioso. Direte, erano altri tempi e, forse, anche allora le porcate c’erano ma non le si vedevano, erano celate, probabilmente, da un che di riservatezza, tipica dei tempi.

Ma, a mia memoria,  mai ho sentito un coetaneo lamentarsi di essere stato vittima di attenzioni particolari da parte dele nostro religioso di turno.

Tento di uscire da questa confusione che mi ha preso, dacchè ho iniziato queste riflessioni, ma mi viene in salita. Cosa sto dicendo?, cosa dico, che cosa vorrei dire?

Mi attanaglia la consapevolezza della mia scarsa dialettica, della mia scarsa conoscenza di certi ambienti della nostra giornata terrena. Mi accorgo di essere bombardato da notizie schifose, negative, diseducative, e allora non mi resta che invocarmi a Dio e chiedere a Lui forza, chiedere di starmi accanto, perchè anche io non cada in tentazione e non commetta errori o peccati che ho sempre evitato, e questo grazie alla fantastica, meravigliosa educazione ricevuta dai miei genitori.

Autentica eredità di cui usufruisco ancora oggi, nel ricordo del  rispetto, della morale, dell’amore, che costituivano il cardine della vita di diversi decenni fa, quando ero solo un bambino.

Ma oggi, oggi che sono un uomo sulla via del tramonto, come mi sento?

Credetemi, mi sento quel bambino, con gli occhi terrorizzati da quanto mi si muove intorno!

Sassari  30 maggio 2012

Featured image, l’incontro tra don Abbondio e i bravi.


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