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Chiariamo fin da subito: se esistesse un segreto per una vita lunga e prosperosa, e qualcuno lo avesse scoperto, non vedreste la notizia su questo blog, ma su ogni testata giornalistica del mondo. Sebbene questo segreto rimanga ancora tale, siamo stati abituati a pensare che un'esistenza tranquilla, senza preoccupazioni e senza eccessive fatiche avrebbe potuto aumentare la nostra aspettativa di vita.
Pare che fino ad ora abbiamo sbagliato tutto. In una ricerca pubblicata di recente da Howard S. Friedman e Leslie R. Martin dal titolo "Il Progetto Longevità: scoperte sorprendenti sulla salute e sulla lunga vita dallo studio di otto decadi", i ricercatori hanno messo in relazione differenti stili di vita con il tasso di mortalità ad essi collegato, sfatando diversi luoghi comuni sulla longevità.
Friedman e Martin hanno esaminato i dati raccolti su oltre 1.500 bambini di 10 anin definiti "brillanti" (che hanno realizzato buoni punteggi nei test del quoziente intellettivo), dati che partono fin dal 1921 e coprono tutto l'arco temporale della loro esistenza.
Il Progetto Longevità, partito nel 1991, doveva inizialmente durare solo qualche mese, ma è stato poi prolungato per vent'anni seguendo la crescita dei bambini e registrando i dati sulle loro vite, sulle loro famiglie e relazioni sociali, passatempi, cuccioli, successo sul lavoro, educazione, e molti altri dati utili a descriverne gli stili di vita.
"Probabilmente la nostra scoperta più incredibile è che le caratteristiche della personalità e le relazioni sociali dell'infanzia possono predire il rischio di morte decadi più tardi" dice Friedman. "Quando abbiamo iniziato, eravamo frustrati dallo stato della ricerca sulle differenze individuali, sullo stress, sulla salute e sulla longevità. Era chiaro che alcune persone erano più portate a malattie, impiegavano più tempo per recuperare, e morivano prima, mentre altre della stessa età erano in grado di prosperare. E' stata proposta ogni sorta di spiegazione: ansietà, mancanza di esercizio, carriere frenetiche, rischi, mancanza di religiosità, poche relazioni sociali, pessimismo, scarso accesso al sistema sanitario".
Ma ottenere ogni sorta di dato su un campione rilevante di persone non era mai stato fatto prima dello studio di Friedman e Martin, che si sono avvalsi anche dell'aiuto di oltre 100 studenti per analizzare ogni informazione possibile sulla vita degli individui studiati.
"Siamo arrivati ad una nuova comprensione della felicità e della salute" dice Martin. "Una delle scoperte che lascia sgomente le persone, noi inclusi, è che i partecipanti del Longevity Project che si sono dimostrati più allegri e con il migliore senso dello humor da bambini hanno vissuto esistenze più brevi, in media, rispetto ai bambini meno allegri. Sono stati gli individui più prudenti e ostinati ad avere le vite più sane e lunghe".
Ma come possono la simpatia e l'allegria essere fattori determinanti per la longevità? Da quello che spiegano i ricercatori, si tratta essenzialmente dei comportamenti connessi a questi aspetti caratteriali. Le persone allegre tendono ad assumersi più rischi di salute nel corso degli anni. "Abbiamo scoperto che una visione della vita del tipo 'tutto andrà bene' può essere pericolosa perchè può portare ad essere avventati sugli aspetti importanti di una vita lunga e in salute. La prudenza e la perseveranza, d'altro canto, hanno dato molti benefici nel corso degli anni. Sembra che la felicità non sia la chiave di una vita in salute".
Dalla ricerca emergerebbe anche che il fatto di non lavorare e non stressarsi troppo non ha alcuna influenza sulla salute e su una vita lunga. I lavoratori assidui, uomini o donne poco importa, hanno avuto un'aspettativa di vita lunga quanto quella di lavoratori più pigri.
Anche il sentirsi amati, sebbene dia un senso di benessere, sembrerebbe non avere alcuna influenza sulla durata della vita. Iniziare la scuola troppo presto sembra invece essere un fattore di rischio per una mortalità precoce per via del tempo insufficiente speso a giocare con i propri coetanei.
"Alcune delle minuzie che le persone credono possano aiutarci a condurre una vita lunga e sana, come preoccuparsi dell'apporto di acidi grassi omega-6 o omega-3 nel cibo che mangiamo, sono in realtà distrazioni che ci allontanano da un percorso di vita sano" dice Friedman. "Non si possono cambiare aspetti importanti della nostra vita in una sola notte. Ma fare piccoli cambiamenti, e ripeterli nel tempo, potrebbe portare ad una vita lunga e sana".
Keys to long life: Longevity study unearths surprising answers
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