Secondo il Guinness dei primati sarebbe Agatha Christie la più grande bestseller di tutti i tempi. I numeri li fornisce Wikipedia : 4 miliardi di copie. Agatha batte anche Shakespeare quanto a traduzioni. Più di 6500 per un totale di oltre cento lingue , stando all’Unesco.
Qual è il segreto della signora dei gialli. Forse la sua pagina semplice e scorrevole, confezionata con un vocabolario oltremodo ridotto?
Danielsson , ricercatrice dell’Università di Birmingham , la pensa così. A suo dire , il segreto consisterebbe nel ripetere in continuazione parole piacevoli e delicate che contrastano con la materia tutt’altro che soave della narrazione : intrighi , morti ammazzati e compagnia cantando. Termini comunissimi che nessuno ha bisogno di cercare nel dizionario.
Parole che indurrebbero uno stato di distrazione cognitiva minima. Insomma , sarebbe questo il trucco : distrarre , ma non troppo, giusto quel tanto da depistare. Viene da sé che qualora la distrazione fosse massima , il lettore cesserebbe di seguire il vero motore del romanzo , ovverossia la trama.
Quindi possiamo non apprezzare la psicologia sui generis dei suoi personaggi. Possiamo considerare con sufficienza la sua prosa elementare. Ma al cospetto di intrecci non resta che togliersi il cappello. Architetture solidissime che rispettano scrupolosamente i dettami del cosiddetto giallo deduttivo.
Punto primo , attenersi ai metodi investigativi evitando di ricorrere a cose imponderabili e irragionevoli quali interventi divini , intuito femminile e coincidenze fortuite.
Punto secondo , fare un uso moderato di bande criminali , raggi della morte e veleni sconosciuti alla scienza.
Punto terzo , non nascondere mai al lettore un indizio fondamentale.
L’essenziale , per Christie, era il luogo del delitto , che doveva essere isolato dal resto del mondo. Così da essere certi che l’assassino andasse cercato tra i presenti. La Signora del Crimine porgeva, in questo modo, la rosa dei sospettati e gli indizi necessari per smascherare il colpevole. Le soluzioni risultano sempre sorprendenti.
La verità è sempre davanti ai nostri occhi , ma fino alla fine non la vediamo.
Per anni è stato chiesto a Christie se aveva un metodo. Lei naturalmente lo aveva. Curran , un finlandese conoscitore di Christie, ha scovato in un vecchio scatolone 70 quaderni nei quali la scrittrice fissò idee e abbozzi di trame. Per eccezioni di tre , dove erano presenti formule chimiche e notazioni di veleni , negli altri regnava il caos. Con calligrafia illeggibile , gli appunti letterari si alternano a liste della spesa , numeri di telefono , appuntamenti del parrucchiere , ricorrenze da ricordare , brutte copie di lettere.
Sembra che la scrittrice, disordinata, usava più quaderni per scrivere appunti su un romanzo. Curran dopo anni di studi ha scoperto che il metodo della giallista era la mancanza di un appunto.
Il processo era casuale , e quindi più sorprendente , la trama e l’identità non erano decise in partenza , prendevano forma mentre scriveva. Il vero segreto della scrittrice resta la sua scomparsa. Nel 1926, dopo essere lasciata dal marito , fece perdere le sue tracce.
Agatha Christie fu ritrovata in albero dove si era registrata col nome dell’amante del marito. Non ha mai voluto dare spiegazioni , ma si pensa che volesse suicidarsi allo scopo di far passare la sua morte con l’omicidio commesso dal marito in combutta con l’amante.
Forse un’idea per un altro libro mai scritto.
Magazine Cultura
I segreti e il metodo della più grande giallista del mondo: Agatha Christie
Creato il 16 settembre 2010 da MadyurPossono interessarti anche questi articoli :
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