I Servillo: noi insieme tra musica e cinema

Arriva 'Sconcerto'. Peppe: esperienza straordinaria, Toni: sogno una commedia

di Alessandra Magliaro
ROMA - Uno e' l'attore piu' premiato e richiesto del momento, un camaleonte capace di mimetizzare se stesso e diventare irriconoscibile, l'altro e' il musicista dalla mimica canora eccezionale con una vena malinconica che quasi mai riesce a stare sottopelle: sono i Servillo, Toni e Peppe, e sempre piu' spesso si scambiano i ruoli. Insieme, premiati a Capri-Hollywood in questi giorni, lavorano a Sconcerto, ''una straordinaria esperienza di teatro'', dice Peppe raccontando lo spettacolo con l'orchestra del teatro San Carlo di Napoli.
Dopo l'apertura a settembre a Ravello all'auditorium Niemeyer, al festival MiTo a Milano, all'Auditorium a Roma, dal 2 al 22 febbraio sara' al Mercadante di Napoli. ''Cinquanta persone in scena, per uno spettacolo sospeso tra prosa e musica'', dice Toni, atteso al cinema con Il gioiellino, secondo film di Andrea Molaioli, incentrato sul caso Parmalat, in cui interpreta l'ad dell'azienda di Calisto Tanzi (Remo Girone), mentre e' nelle sale in Italia con Una vita tranquilla di Claudio Cupellini e Gorbaciof di Stefano Incerti e in Francia con Un balcon sur la mer, in cui per la prima volta lo dirige una donna, Nicole Garcia. ''Sogno una commedia - dice all'ANSA Toni Servillo - a teatro mi capita spesso di interpretare personaggi leggeri, come nella Trilogia della Villeggiatura di Goldoni, persino smaccatamente comici, al cinema no, ma vorrei tanto''. Peppe Servillo, leader degli Avion Travel, negli ultimi tempi ha frequentato molto il cinema: con Passione di John Turturro, in cui da' vita a una straordinaria versione di 'Era de maggio', e con Into Paradiso di Paola Randi, in cui interpreta un ''malamente'', un imprenditore dai traffici poco chiari. Dal fratello Toni, pero', non gli arrivano dritte, consigli, suggerimenti. ''Semmai, ne parliamo dopo, delle cose che abbiamo fatto''. E poi, confessa, lui ha sempre fatto tutto per istinto. ''Non ho fatto nessuna scuola di cinema, ma - ammetto - neanche di musica''. A quando insieme sullo schermo i fratelli Servillo da Caserta? ''Siamo esigenti - risponde Toni - per metterci insieme in gioco'', ma non nasconde pero' che gli ''farebbe piacere''. Intanto li ha rimessi insieme sul palco e dopo 30 anni proprio Sconcerto. ''Io avevo lavorato con mio fratello trent'anni fa, da ragazzo'', dice Peppe. ''Poi ho cominciato a dar vita agli Avion Travel, e lui ha fondato i Teatri Uniti. In realta', in questi trent'anni, una volta Toni ha firmato la regia di un nostro spettacolo musicale. Ma la verita' e' che dopo trent'anni torno a lavorare con lui. E' una cosa nuova e antica al tempo stesso. Un'esperienza che mi carica di emozioni sia artisticamente sia umanamente''. Nella vita privata, invece, i due si vedono spesso. ''Siamo quattro fratelli, una fatica tipicamente meridionale, nel bene e nel male. Siamo insieme tutte le feste comandate''. In Sconcerto, scritto da Franco Marcoaldi, con Giorgio Battistelli autore della musica, con l'orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e la regia di Toni Servillo, quest'ultimo ''interpreta un direttore d'orchestra sull'orlo di una crisi di nervi, che si confronta con i suoi musicisti in un tempestoso delirio verbale. Ha la testa attraversata come un fiume in piena dai piu' diversi, contrastanti pensieri. Dialoga col pubblico e con gli strumentisti sconcertati''. E Peppe Servillo? ''Io sono un orchestrale, che interviene con un brano meta' recitato e meta' cantato. Canto, insieme a Toni, un brano che in qualche modo commenta quello che lui sta vivendo sul palco''. A riunirli qualche sera fa Pascal Vicedomini a Capri-Hollywood: Stefano Bollani al pianoforte, Peppe a cantare Dove sta Zaza'? e Toni a ritmare la musica di quella canzone napoletana del '44.
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