In questi giorni nelle case di molti abitanti dei diversi comuni della nostra provincia, a gennaio arriverà nelle nostre di Cremona, è giunto il regalo di natale dell’ex governo Monti: la quota statale sul servizio rifiuti, 30 centesimi al metro quadro, pari a 30 euro per una casa di 100 metri quadri, insieme al saldo di competenza comunale, che andranno a sommarsi a quanto già pagato nei mesi scorsi.
E questo perché, non solo dobbiamo pagare per intero il servizio raccolta e smaltimento rifiuti, ma anche finanziare le casse dello Stato che, come ringraziamento, ha pensato bene di levare da quelle dei Comuni altre risorse.
Speriamo che questa volta i Sindaci, ma soprattutto l’Anci, mantengano fede al loro proposito di “dare battaglia” al governo perché trovi il modo di non sottrarre (forse sarebbe meglio dire rubare?) ancora soldi ai Comuni, obbligandoli ad aumentare di nuovo tasse e tributi.
In questa Italia dove aumentano le disparità e chi è ricco lo diventa ancora di più, nonostante la crisi, togliere soldi ai Comuni significa spremere ulteriormente chi ha già dato, perché quando un Comune aumenta le tasse, i costi dei propri servizi, le rette di scuole e asili nido, lo fa nei confronti di tutti, senza andare molto per il sottile, mettendo le persone nella condizione di dover chiedere un aiuto per arrivare alla fine del mese. Ma perché un cittadino che lavora deve subire l’umiliazione di rivolgersi ai servizi sociali del Comune, alla Caritas, o a qualche ente caritativo quando paga l’IRPEF allo Stato, l’addizionale IRPEF a Regione e a Comune?
Perché questo nostro Paese non è in grado di garantire a tutti i suoi cittadini dignità e lavoro?
In questi ultimi tre anni, dal governo Monti al governo Letta, in nome della crisi, del debito pubblico e del pareggio di bilancio, sono aumentate la disoccupazione e la precarietà, non sono stati rinnovati i contratti di lavoro, sono state fatte la riforma degli ammortizzatori sociali e quella delle pensioni, che non hanno prodotto più posti di lavoro, ma Esodati senza stipendio e pensione e giovani senza più futuro e prospettiva. Anche le piccole imprese, i lavoratori autonomi e le partite IVA sono in seria difficoltà.
Non è stata fatta la lotta all’evasione fiscale, non vengono tassati i grandi patrimoni, non è stato posto un tetto alle pensioni d’oro ed agli stipendi di manager pubblici, anzi più fanno danni e più percepiscono premi e liquidazioni milionarie!
Però ci buttano fumo negli occhi riducendo il numero dei consiglieri Comunali, riformando le Provincie, elimando il Consiglio e la Giunta Provinciali, magari, forse, in futuro diminuendo il numero dei parlamentari.
Ma davvero riteniamo che gli sprechi in Italia siano questi o non piuttosto una insensata, sbilanciata, corrotta e clientelare gestione dei soldi pubblici, fatta senza alcuna possibilità di controllo da parte nostra?
Celestina Villa
Segretaria Federazione PRC Cremona