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I siriani abbandonati dal mondo

Creato il 23 aprile 2013 da Ilcanechesimordelacoda
I siriani abbandonati dal mondo

articolo apparso su Le Monde:

Niente è in grado di far uscire i leader occidentali dalla loro paralisi di fronte al dramma siriano. Dopo aver usato l'aviazione e i missili Scud, sembra che il regime di Bashar al Assad abbia usato armi chimiche contro il suo popolo. Alcuni diplomatici occidentali, che hanno voluto mantenere l'anonimato, hanno detto di avere solide prove sull'uso sporadico di armi chimiche.
Barack Obama- presto seguito da François Hollannde e David Cameron- aveva fatto dell'uso delle armi chimiche l'unico limite invalicabile per il regime siriano. I ribelli siriani, avevano giustamente criticato l'annuncio, che sembrava dare un implicito via libera a qualunque altra atrocità passata o futura in Siria. Ma se la notizia dovesse essere confermata l'inerzia degli occidentali avrà una sola conseguenza: la loro parola non avrà più valore per i ribelli siriano, che si spingeranno sempre più verso formazioni estremiste come il Fronte al Nusra. Un'organizzazione fedele ad Al Qaeda, che sogna di mettere le mani sull'arsenale del regime, prima per vendicarsi e poi per usarlo contro i nemici di sempre, l'Iran sciita e Israele.
C'è poi un altro settore in cui i cosiddetti "amici della Siria" stanno tradendo le loro promesse. é quello degli aiuti umanitari alle zone liberate e ai paesi vicini della Siria. L'alto commissariato per i rifugiati Onu e il suo coordinatore regionale Panos Moumtzis, hanno avvertito che si sta arrivando a "un punto critico". Ormai si contano 1,3 milioni di profughi siriani e il loro numero aumenta di 200mila ogni mese. La sola Giordania dovrebbe accogliere 1,2 milioni di profughi entro il 2013, cioè il triplo del numero attuale e una cifra pari ad un quinto della popolazione del piccolo regno hashemita. Anche il Libano sta crollando sotto il numero di profughi e si appresta a riaprire i campi d'accoglienza sul suo territorio. Se si pensa a quale trauma a portato la presenza di profughi palestinesi in Libano, si capisce la situazione.
A gennaio sono stati versati solo 400 milioni di dollari sul miliardo e mezzo promesso per aiutare i civili siriani. E questo rischia di destabilizzare dei paesi già sull'oro del baratro. Una decisione, al contrario del rifiuto di armare la rivolta, senza giustificazione. Il dovere della comunità internazionale è fornire aiuti umanitari su vasta scala alle vittime di questo conflitto. é il minimo che si possa fare.

Damasco (Agenzia Cattolica Fides)-“Ci appelliamo al mondo intero perché si blocchi l’invio di armi in Siria”. È l’appello lanciato, in una dichiarazione inviata all’Agenzia Fides da Sua Beatitudine il Patriarca greco cattolico Gregorio III Laham all’indomani delle esplosioni in un quartiere di Damasco.

Il documento ricorda che il 21 febbraio tre esplosioni successive nel quartiere Mazraa della capitale siriana hanno provocato 53 morti e 235 feriti e gravissimi danni materiali “in particolare ad una scuola e ad un ospedale”.
“Chiediamo alla comunità internazionale e ai Paesi più importanti del mondo di sostenere la Siria negli sforzi di dialogo, per arrivare ad una soluzione diplomatica della crisi” afferma il Patriarca.
“Lanciamo dal profondo del nostro cuore, un grido alla coscienza del mondo interno, ai dirigenti degli Stati, in particolare dei Paesi arabi, e delle istituzioni internazionali, ai militanti pacifisti, a Sua Santità il Papa e agli Episcopati del mondo cristiano” continua il messaggio. “Li supplichiamo di ascoltare la nostra voce e le sofferenze del popolo siriano. Nessuno ha il diritto di discolparsi e di negare la sua responsabilità di fronte al massacro, alle distruzioni, alle esplosioni, alle violenze, né di fronte all’odio e al rancore tra i figli della stessa patria”.
Gregorio III Laham si rivolge infine a Stati Uniti e Russia perché “proseguono i loro sforzi sinceri per il dialogo ed una soluzione politica e globale” e “a Sua Santità il Papa e ai responsabili della Santa Sede Apostolica di Roma, perché lancino un’iniziativa diplomatica della Chiesa cattolica basata sulla sua influenza spirituale mondiale”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/2/2013)
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=41080&lan=ita 

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