Nell'adulto e nel bambino il sonno si distingue in due fasi :sonno non REM e in sonno REM. Il sonno NREM (non rapid eye movements) comprende 4 stadi o fasi, che vanno dalla sonnolenza al sonno leggero sino al sonno profondo. Il sonno REM corrisponde alla fase onirica, cioè dei sogni e comprende un solo stadio, che deve la sua denominazione ai movimenti rapidi degli occhi (REM=rapid eye movements).Queste due fasi si alternano ciclicamente e il bambino presenta una maggiore quantità di sonno REM rispetto all'adulto (50% contro 20%), soprattutto tra i 3 e i 5 anni di età: a questa età si hanno fino a 8-9 periodi di sonno REM per notte. Nei primi due anni di vita è difficile ottenere un resoconto dei sogni, per cui la valutazione del contenuto onirico è limitata. Possiamo affermare che i bambini sognano sin da piccolissimi e,il modo che hanno di reagire, ai propri sogni, dipende,spesso dall'atteggiamento che i genitori hanno nei confronti di questi e influenza il loro futuro rapporto col sonno.Prima dei tre anni il bambino non è ancora capace di raccontare e quindi risulta difficile indagare sui sogni infantili. Anche quando riescono a fare dei resoconti il livello tra realtà, sogno e fantasia si intrecciano in modo del tutto inconsapevole, per cui è difficile capire dove inizi l'uno e termini l'altro. Il contenuto onirico in questa fascia d'età è legato all'adempimento di un desiderio o di una paura vissute durante la giornata, o la copia fedele di vicende familiari o scolastiche. Il sogno simbolico appare solo nella terza infanzia ( ossia tra i 5 e gli 11 anni). Il bambino, anche molto piccolo, è spesso sorpreso dagli incubi; anche qui reale e fantastico si sovrappongono in un modo che il bambino non sa interpretare. E' importante che l'adulto riesca a fargli raccontare cosa ha vissuto, senza aggiungere nessuna interpretazione in modo da far emergere il motivo che ha portato a quest'incubo, occorre aiutarli a non aver paura del sogno e del sonno.Sono utili a questo scopo i “rituali della buona notte”, il racconto di una favola, un racconto per mandar via i mostri, i brutti sogni, e ricordare al bambino che in casa non ci sono mostri e che mamma e papà sono vicini. Al mattino poi cerchiamo di sdrammatizzare, l'eventuale incubo, con una bella risata, con un gioco, con un disegno.Intorno ai tre anni i bambini raccontano di sogni occasionali, certe volte durante la notte ne vengono svegliati. Solitamente sono legati a necessità primarie coma la fame, la sete o il bisogno di evacuazione. Intorno ai 4 anni i sogni si fanno più realistici e, nei sogni appaiono spesso gli animali di casa ed i compagni di gioco.I sogni dei bambini tra i 5 e i 7 anni sono più simili a quelli degli adulti, il bambino è il soggetto principale del suo sogno. Molte volte riappaiono gli incubi, legati a personaggi visti in TV, al cinema o nei cartoni animati, oppure legati alla paura di alcuni animali o insetti; può ritornare la paura di stare soli nella cameretta e la paura del buio.Intorno agli di 8-11 anni i sogni sono per la maggior parte piacevoli, ma possono essere influenzati dai personaggi della televisione o del cinema.Gli incubi si verificano per circa un terzo di tutti i sogni riferiti. Durante questo periodo gli animali diventano un soggetto meno frequente ed i sogni sono più ricchi di particolari, ciò rispecchia la conoscenza che il bambino ha dell'ambiente che lo circonda durante la veglia. Eventi scolastici e sportivi sono frequenti nei sogni di questi bambini. Negli anni successivi i coetanei diventano i veri protagonisti dei sogni; i sogni tranquilli predominano, ma gli incubi sono ancora frequenti ed intensi.
Simonetta Frongia.
Magazine Psicologia
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