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I still haven’t read (a meme of K-Books) #2

Creato il 12 settembre 2013 da Anncleire @anncleire

I still haven’t read  (a meme of K-Books) #2

Seconda settimana per questo meme che ho scovato sul blog di K-Books, una delle blogger che seguo da più tempo. Una ragazza inglese con un sacco di idee, molta buona volontà e innumerevoli contatti. Vi invito a dare un’occhiata al suo blog perché è molto interessante.

“I still haven’t read” è un meme in cui si parla di quei libri che giacciono da una vita nella mia libreria e che “Non ho ancora letto” come recita il titolo. Un’occasione per rispolverare volumi dimenticati dal tempo e dalle nuove uscite. Quei volumi che nolenti o nolenti sono finiti in un vecchio baule. È un meme che porterò avanti qui sul blog ogni giovedì, spero di essere costante.

I still haven’t read  (a meme of K-Books) #2

Il libro di cui voglio parlarvi di questa settimana è “The Book Thief” (La Bambina che salvava i libri) di Markus Zusak. Questo è uno di quei grandi classici che giacciono sempre sul fondo della libreria, uno di quei libri che devi leggere, perché sennò non hai letto niente e che in qualche modo ti lasciano un segno una volta che li hai finiti. E sono molto dispiaciuta di non averlo ancora letto. È uno di quei libri che ti dispiace leggere in ritardo, perché senti moltissimi commenti positivi e tu non puoi unirti alla conversazione perché non hai ancora letto il libro. Ho letto solo commenti positivi, solo meraviglie per questo libro. E io sono ancora qui a mangiarmi le mani.

Di cosa parla il libro?

Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone… Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un’intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il “Mein Kampf” e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s’infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.

 

Io mi commuovo solo a rileggere la trama per l’ennesima volta, convinta che questo libro sia stupendo. Ambientato in un periodo come quello della seconda guerra mondiale sconvolgente e duro, “The book thief” parla di libri, del potere della parola scritta e di come questa deve essere tutelata e conservata. Insomma a quanto pare un libro meraviglioso, che aspetta solo di essere letto. Tra l’altro hanno iniziato a girare la trasposizione cinematografica e forse sarà proprio il caso che legga prima il libro.

I still haven’t read  (a meme of K-Books) #2

E voi che libro dovete ancora leggere? Quale giace da millenni nella vostra libreria? Raccontatemelo in un commento!


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