La sveglia suona prestissimo alla mattina. Sono le 03:50 e, a piccoli movimenti, riesco a trasportarmi fuori dal tepore del mio letto di montagna. Ancora tutto addormento provo a risciaquarmi il viso con l'acqua fredda, preparo i vestiti e salgo in macchina.
Questa mattina non c'è tempo per la colazione e l'alba non aspetta di certo me. Risalgo il passo con calma in una processione di automobili che, a quest'ora, sembrano tutte più silenziose per non disturbare il bosco, per non risvegliare la natura. Saremo in molti oggi lassù, e tutti insieme ci meraviglieremo dinnanzi a questo meraviglioso incantesimo del creato.
Ai piedi gli scarponi grossi, una felpa dai ricordi peruviani e l'aria fresca mista alla rugiada che accarezza il mio viso. I lenti suoni del jazz trasportati in sottofondo dal vento mi accompagnano passo dopo passo finché non raggiungo la cima e mi lascio andare come un bambino di fronte a tale incanto.
Le splendide montagne coronano il versante tinto di rosso dal calore del sole. I fili d'erba più alti sembrano ondeggiare al ritmo del violino; dapprima un ritmo lento a ricordare la memoria della grande guerra, poi incalzante per osannare la bellezza delle Dolomiti.
Siamo in tanti, tantissimi. La musica che rieccheggia a 2.500 metri sul Col Margherita, il silenzio misto allo stupore. E poi la natura, i raggi del sole e la mano che tengo stretta al mio fianco ... Cosa posso desiderare più di questo?!..
Grazie di cuore a I suoni delle Dolomiti per questa straordinaria esperienza! Vi lascio alcuni scatti dell'alba e del concerto in alta quota.
L'Alba vista dal Col Margherita - Passo San Pellegrino Il Pubblico in attesa della concerto si riscalda con i primi raggi del soleMagnifico panorama e l'anfiteatro naturale de I suoni delle Dolomiti
La vista sulla platea - I suoni delle Dolomiti