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I tagli del Governo colpiscono anche il Soccorso Alpino…quanto manca alla rivoluzione?

Creato il 13 gennaio 2012 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

I tagli del Governo colpiscono anche il Soccorso Alpino…quanto manca alla rivoluzione?BELLUNO. «Questo non è un taglio, ma una mannaiata». Usa un neologismo Fabio Bristot, delegato provinciale del Soccorso alpino bellunese, per commentare il taglio del 72% dei finanziamenti statali per il Cnsas. Che significa poco più di 400 mila euro, a fronte dei 1.5 milioni trasferiti lo scorso anno.

La nuova stangata mette a rischio l’intero servizio di soccorso sanitario in montagna e il Soccorso alpino non ha nessuna intenzione di stare a guardare. «Abbiamo chiesto un incontro urgente con il ministro al turismo, Piero Gnudi», spiega il presidente nazionale del Cnsas, Piergiorgio Baldracco. Le delegazioni del Soccorso alpino non si reggono (fortunatamente) solo sui trasferimenti statali. Ci sono i fondi che arrivano dalle Regioni (600 mila euro dal Veneto). I trasferimenti dallo Stato, però, servono per pagare due cose fondamentali: le assicurazioni ai volontari e la formazione, passaggio imprescindibile per ottenere la certificazione e poter operare nell’ambito del soccorso sanitario. E’ ancora Baldracco a dare qualche numero: «Paghiamo 133,27 euro di assicurazione a volontario. Moltiplicato per i 7500 uomini del Cnsas, in tutta Italia, fa un milione di euro».

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