In tema di spending review, di tagli e di spesa pubblica ingovernabile è utile raccontare di un caso di corretta gestione amministrativa.
Nello scorso anno ha suscitato particolare attenzione la vicenda del trasferimento del palazzo della Provincia di Roma dalla vecchia sede a quella nuova. Il progetto, avviato dalla precedente amministrazione e che è stato portato avanti dalla Giunta Zingaretti, prevedeva l’accorpamento in un unico edificio delle 12 sedi della Provincia fino ad allora distaccate.
Si tratta di un progetto utile, che permette risparmi di tempo e d’investimento e garantisce una maggiore efficienza di servizio. Ma a ridosso della campagna per le elezioni regionali nel Lazio, il tema palazzo della Provincia, torna in voga, investito da nuove polemiche, critiche e rimproveri di gestione. Ci sembra, pertanto, doveroso raccontare perché il trasferimento del palazzo della Provincia di Roma è da considerarsi tutt’ora una buona scelta:
Costi e spese: la nuova sede della Provincia di Roma sarà finanziata interamente grazie al ricavato della vendita delle 12 sedi distaccate utilizzate dalla Provincia.
Bilancio d’amministrazione: L’operazione di accorpamento ha permesso un risparmio di 5 milioni di euro l’anno per la Provincia di Roma, tra minori spese per affitti e manutenzione rispetto alla gestione dei precedenti 12 edifici.
Dipendenti: Anche dopo la riforma delle Province, nessun dipendente sarà licenziato; l’operazione ha comportato solo il trasferimento degli impiegati dai vecchi ai nuovi uffici di competenza.
Cittadinanza: Convergere in un unico edificio le 12 precedenti sedi della Provincia dislocate in punti differenti del territorio ha significato una maggiore organizzazione, una maggiore rapidità nei servizi offerti al cittadino e, soprattutto, maggiore efficienza.
Responsabilità sociale: Il nuovo edificio è realizzato con i più evoluti standard in tema di sicurezza del lavoro ed ambiente e garantirà un minore inquinamento e un più libero accesso all’edificio per le persone disabili.