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I tentacoli della ‘Ndrangheta sull’Umbria: 61 arresti e sequestrati beni per 31 milioni di euro

Creato il 10 dicembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Le mani della ‘ndrangheta sull’Umbria. I carabinieri del Ros stanno eseguendo, nella provincia di Perugia, ma anche in altre città italiane, 61 arresti, emessi su richiesta della procura distrettuale antimafia di Perugia, per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante delle finalità mafiose, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.

(Fotogramma dal canale Youtube: Redazione UmbriaVentiquattro)

(Fotogramma dal canale Youtube: Redazione UmbriaVentiquattro)

L’operazione dei carabinieri del Ros, contro la ‘ndrangheta in Umbria. Al centro delle indagini del Ros, un sodalizio ‘ndranghetista radicato in Umbria, con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. Documentate le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile, anche mediante incendi ed intimidazioni con finalità estorsive. Contestualmente è in corso di esecuzione un provvedimento di sequestro di beni mobili e immobili per oltre 30 milioni di euro.

Colpita a Reggio Calabria la ‘ndrina dei Tegano. Blitz anti-’ndrangheta anche a Reggio Calabria, dove la polizia sta eseguendo 25 fermi nei confronti di esponenti della potente cosca dei Tegano. I fermati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’operazione, denominata “Il Padrino”, ha consentito di ricostruire l’organigramma della cosca e di acquisire elementi aggiornati in ordine alle innumerevoli attività illecite gestite dalla cosca. In manette sono finiti anche i fiancheggiatori del boss Giovanni Tegano, che fu uno dei protagonisti della sanguinosa guerra di mafia che attraversò la città dello Stretto e che venne arrestato nel 2010 dopo un lunghissimo periodo di latitanza durato 17 anni. All’uscita dalla Questura di Reggio Calabria venne salutato da una folla che gli tributò un applauso e le grida “uomo di pace”. (ADNKRONOS)

Il video dal canale Youtube Redazione UmbriaVentiquattro.


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