Tifosi in Serie A - Con cadenza periodica, ormai da oltre 10 anni, lo Studio Grizzaffi produce un'analisi della tifoseria delle squadre di Serie A, realizzata mediante un totale di 10mila interviste telefoniche (equamente suddivise fra girone d'andata e di ritorno), che hanno portato la significatività statistica a superare il 97%.
La metodologia prevede la suddivisione del campione intervistato in quattro macro-categorie:
Duri e puri - tifano solo per una squadra, sono abbonati allo stadio (o alla TV se lontani), seguono spesso la quadra in trasferta. Hanno sempre in casa simboli della loro squadra. L'appartenenza alla squadra è un dato caratterizzante anche nei rapporti interpersonali di qualsiasi tipo.
Mediamente per oltre il 90% sono uomini, e la loro incidenza nelle diverse fasce d'età è inversamente proporzionale alla fascia d'età stessa (a partire dai ventenni).
Tutti gli Ultrà appartengono a questa categoria, ma, complessivamente, sono comunque solo una minima componente. Il fenomeno ultrà, ovviamente, merita uno studio approfondito a parte.
Impegnati - seguono con buona costanza la squadra settimanalmente, soprattutto sui media in generale ed in TV in particolare; se abitano nella città dove ha sede la propria squadra, vanno occasionalmente allo stadio.
Questa categoria raccoglie anche molti ex "duri e puri" che si sono allontanati dalle "curve" (o, quanto meno dall'assiduità allo stadio) o perché "disgustati" dallo stadio stesso (inteso come entità complessiva: struttura, tifosi, controlli, ecc.), o per motivi lavorativi o familiari. Tra le fasce di età c'è una forte incidenza di quella 30-40 anni. Per quanto riguarda la classe economica l'appartenenza è abbastanza trasversale nell'ambito della classe media, dalla medio-superiore alla medio-inferiore. Spesso vanno allo stadio con i figli. Le donne sono una presenza marginale.
Morbidi - seguono più o meno saltuariamente le partite in TV, ma si informano regolarmente sui risultati. La TV la fa comunque da padrona e spesso non vanno allo stadio neanche una volta nell'arco dell'intero campionato.
Spesso abbinano una squadra del territorio ad una "grande". Per gli uomini questa categoria attraversa trasversalmente tutte le fasce d'età e tutti i ceti sociali. Le donne sono circa ¼. Tra loro prevalgono i ceti medi, nelle diverse sfumature.
Occasionali - seguono solo occasionalmente le partite ed i risultati. Spesso sono persone poco appassionate di calcio che cercano semplicemente una forma alternativa di socializzazione.
Questo il risultato al termine del girone d'andata della stagione in corso:
La Juventus guida costantemente la classifica e, concentrando l'analisi sugli ultimi 5 anni (a partire dalla stagione 2010/11) è stata anche capace di fare segnare una crescita dello +0,7% rispetto ad una media di periodo del 24,4%. Spetta però al Napoli lo scettro dell'incremento più significativo, con un +1% rispetto alla media del periodo, che lo ha portato al 9,1% del campione.
Considerata la metodologia dello studio, questo potrebbe essere in parte spiegato con l'assenza in Serie A di squadre capaci comunque di attirare quote interessanti di tifoseria (Cagliari, con il 2%, ma anche Parma e Catania), che potrebbero aver aumentato la quota di "Morbidi" e "Occasionali".
Milan (media: 15,5%) e Inter (14,8%) si dividono gli altri due posti del podio con tendenze opposte dell'andamento rispetto alla media.