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I tifosi si riprendono il pallone: i Supporters’ Trust

Creato il 09 maggio 2014 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
I tifosi si riprendono il pallone: i Supporters’ Trust
Primo articolo che ho realizzato per il sito web tuttodilettanti.altervista.org approfondendo gli aspetti che stanno caratterizzando lo sviluppo in Italia e in Europa delle iniziative di azionariato popolare/Supporters'Trust.
da: http://tuttodilettanti.altervista.org/i-tifosi-si-riprendono-pallone-i-supporters-trust/
Ringrazio la redazione di tuttodilettanti.altervista.org per lo spazio che mi ha concesso sul proprio portale web per approfondire con alcuni articoli il tema dei Supporters' Trust, associazioni di tifosi no profit, che da qualche tempo hanno iniziato a diffondersi in Italia, prendendo ispirazione dalle numerose realtà in Europa di coinvolgimento attivo dei tifosi nella governance e proprietà dei club, come risposta che parte dal basso, dai supporters, alla crisi del calcio nostrano.
Seguo il fenomeno per passione da diverso tempo, faccio parte di MyROMA, AS Roma Supporters Trust, e da questa esperienza, partita da studi universitari sul tema della gestione economicamente sostenibile delle società sportive, ne è poi nato un blog, InfoAzionariatoPopolareCalcio, che curo da poco più di 2 anni, in cui ho raccontato e raccolto le principali iniziative, italiane ed europee, sul coinvolgimento attivo dei tifosi nella governance dei club di calcio.
Per comprendere il fenomeno che si è affacciato in Italia in questi ultimi anni, ispirato dalle positive esperienze che si sono sviluppate all'estero a partire dalla seconda metà degli anni '90, è necessario partire della definizione ''Supporters' Trust'', mutuata dall'esperienza del Regno Unito, con cui si indicano delle associazioni o cooperative di tifosi, no profit, che, assicurata una democraticità interna, puntano, attraverso un processo di responsabilizzazione del tifoso, a coinvolgerlo nella governance del club attraverso il dialogo con le società e l'acquisizione di quote societarie rilevanti*. *tale per cui secondo le norme del club di riferimento è possibile esprimere un rappresentante in via ufficiale nel consiglio di amministrazione del club
I principali scopi sociali dei Supporters' Trust, che si concretizzano attraverso la costituzione e le attività di un'associazione o cooperativa di tifosi, che diventa un aggregatore trasversale della tifoseria e voce unica della stessa, possono essere riassunti brevemente così come segue:

  • Incoraggiare la dirigenza del Club a tener conto degli interessi di tutti i tifosi (sia residenti nei confini nazionali che all'estero) e della comunità locale (imprese locali, residenti, autorità ecc) quando si prendono decisioni che hanno un impatto su di loro 

  • Coinvolgere attivamente e professionalmente tutte le parti interessate sui principali temi legati al club 

  • Agire come mezzo di comunicazione e intermediazione tra i tifosi e la dirigenza del club in un'ottica propositiva, per il bene della società di riferimento

  • Incentivare discussioni su tematiche rilevanti, da dibattere al proprio interno e quindi presentare all'attenzione del club

  • Portare avanti progetti e iniziative comuni attraverso la collaborazione con istituzioni e altri Supporters' Trust su questioni come prezzi dei biglietti, orari dei match e ogni aspetto legato alla realtà che ruota attorno al tifoso

  • Acquistare quote del Club di riferimento

Lo scopo primario dell'associazione è quindi rappresentare una risorsa vicina alla società, indipendente e che nasce ''dal basso'', dalla volontà dei tifosi, rappresentativa del tifo. Non necessariamente infatti tutte le associazioni, o cooperative di tifosi, operano detenendo una quota rilevante*. Nell'esperienza europea, ed anche in Italia, sono diversi i gruppi esterni che non detengono quote e non sono coinvolti direttamente nel consiglio di amministrazione del club ma che svolgono un ruolo di referente rilevante, separato dalla proprietà, nei rapporti tra il tifo e la società.
Da statuto i ''Supporters' Trust'' non hanno ingerenza o influenza alcuna sull'aspetto tecnico dei club, svolgono principalmente un ruolo di controllo sull'equilibrio economico e finanziario della società, e richiedono voce nelle materie di loro pertinenza come ad esempio il costo dei biglietti e degli abbonamenti, stadio, colori societari, logo, ecc.., senza far mancare anche proposte al fine di migliorare l'ambiente societario e lo sviluppo nel lungo periodo del club, oltre ad organizzare attività rivolte alla comunità in collaborazione con le società.
I principi base dei Supporters' Trust, che li contraddistinguono dalle iniziative di azionariato popolare puro tipico degli anni passati in Italia, esperienze spesso poco fortunate perché scarsamente strutturate(con totale mancanza di tutela per chi ha rischiato di tasca propria per salvare il proprio club), in cui l'influenza del singolo tifoso deriva dal numero di quote che detiene(non presente quindi il principio cardine di democraticità con ''una testa un voto''), e che spesso non sono state coordinate collettivamente, sono riassumibili nelle seguenti categorie a cui dedico qualche riga esplicativa:
  • Democratici
  • Senza scopo di lucro (no profit)
  • Di proprietà e gestiti dai tifosi
  • Focalizzati sulla comunità
  • Giuridicamente riconosciuti ed a responsabilità limitata
  • Non esclusivi
  • Trasparenti ed aperti
  • Potenti abbastanza da influenzare e perfino aiutare la gestione dei club
  • Flessibili abbastanza da poter operare con 100, 1.000, 10.000 o più membri.
Democratici: i meccanismi interni, certificati dallo statuto dell'associazione/cooperativa, garantiscono la massima democraticità con il principio del 'una testa un voto' a prescindere dalla quota di adesione versata che varia da gruppo a gruppo. Elemento che rende tutti uguali all'interno dell'associazione, indipendentemente dalle disponibilità economiche, in rispetto al principio di parità tra tifosi, per coinvolgere trasversalmente tutta la tifoseria.
Senza scopo di lucro(no profit): gli eventuali utili realizzati dalle associazioni vengono costantemente reinvestiti o portati a riserva, l'utilizzo e la destinazione di tali fondi è spesso soggetto a votazione diretta dei soci, a meno di deleghe particolari a membri del consiglio direttivo(soggetti ad elezioni periodiche e con un numero di mandati limitato) del Supporters' Trust, e comunque utilizzati per perseguire esclusivamente le finalità statutarie dell'associazione.
Di proprietà e gestiti dai tifosi: nascono da una iniziativa ''dal basso'' dei tifosi, senza imposizioni esterne, e sono gestiti attivamente dagli stessi attraverso le votazioni, la partecipazione agli eventi e i contributi in termini di idee, proposte e suggerimenti. Le attività dell'associazione svolte dai membri, a meno di realtà particolarmente grandi e sviluppate, sono a titolo di volontariato.
Focalizzati sulla comunità: l'attività del Supporters' Trust non riguarda solo i rapporti con il Club ma ha come obbiettivo quello di sviluppare anche una fitta rete di interazione con la comunità di riferimento, facendosi promotore di iniziative volte all'integrazione sociale e alla potenziale creazione di sinergie economiche che valorizzino, sfruttando l'effetto mediatico dei Club, l'economia del territorio e le tradizioni locali.
Giuridicamente riconosciuti ed a responsabilità limitata: Le forme principali, giuridicamente riconosciute, adottate dai collettivi che hanno dato vita ad un Supporters' Trust sono la struttura dell'associazione, della cooperativa o comitato(la forma del comitato può essere inserita, anche se eccezionale, se regolamentato, da statuto, secondo una testa un voto).
Non esclusivi: le quote di adesione devono essere sostenibili e accessibili a tutti, sono strutturate per consentire l'accesso all'associazione di tifosi a tutti indipendentemente dalla condizione economica del socio, per il quale esistono anche delle agevolazioni in funzione del proprio status sociale.
Trasparenti ed aperti: la continua comunicazione che sviluppano ha come obbiettivo la massima trasparenza nelle attività svolte dal Supporters' Trust, sulla gestione dei fondi, che vengono periodicamente rendicontati e resi pubblici, e sulle attività svolte in collaborazione tra i membri, il Club di riferimento e le istituzioni calcistiche e civili.
Potenti abbastanza da influenzare e perfino aiutare la gestione dei club: indubbiamente il numero elevato di soci può incidere sulla forza con cui le proposte effettuate possano essere prese in considerazione, anche se, è bene ricordarlo, piccoli gruppi con grandi idee e proposte riescono a fare la differenza, il successo dei Supporters' Trust in larga parte deriva dall'incisività dell'attività dei suoi membri.
Flessibili abbastanza da poter operare un elevato numero di membri: le strutture associative presentate garantiscono il principio della ''porta aperta'', non hanno limiti di presenze(che in alcune forme di società di capitali richiederebbero la variazione delle norme statutarie) e sono flessibili al punto di poter operare anche con un elevato numero di soci, grazie sopratutto allo sviluppo delle interazioni delle nuove tecnologie e dei social network che consentono un contatto costante tra i membri.
In Italia, in cui orientativamente si può parlare dal 2010 della nascita di un vero e proprio movimento dei Supporters Trust italiani, si contano attualmente circa 20 associazioni di tifosi, dalla Serie A alle leghe dilettantistiche, con particolare concentrazione nella Lega Pro(che da qualche tempo si è fatta promotrice di questa soluzione), in diverse piazze importanti che si potrebbero definire ''Nobili decadute'', che hanno intrapreso questa via, proponendosi come nuovo modello di coinvolgimento attivo, alternativo, ma anche integrativo, dell'attuale schema basato sull'imprenditore proprietario unico, di cui parlerò nei prossimi articoli.
Stefano PagnozziTwitter:@StefPag82Facebook InfoazionariatopopolarecalcioGoogle Plus: Infoazionariatopopolarecalcio

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