Eutanasia estatica
Si premono le tempie attorno ai pensieri e più questi diventano saturi di risposte, più non soddisfano gli insulti che ci concediamo per placare la coscienza.
Il suicida sfugge dal suo dolore ricercando la morte, ma è un salto nel vuoto, non sapendo cosa vi sia, sperando vi sia una soluzione all'insormontabile dolore attuale. Sadico l'intento di ritrovare tutto il peso degli errori anche dopo l'estremo atto? Niente di più facile, l'essere umano è abitudine e respiro della sua malevolenza. Il suicida non è un codardo è qualcuno che trascende la sua stessa disperazione, rivolta il suo annichilire i giorni e tutti i futuri possibili, il suicida è presuntuoso, pensando di aver provato e aver vissuto ogni cosa, senza possibilità vi sia qualcosa di meglio della sua disperazione.
Ed era questo che stava succedendo ai suoi figli, suicidi senza voler morire, ma fermamente convinti a non voler vivere.
Era un dilemma imbalsamato, degno di esser sepolto in millenarie tombe, per poi farlo ritrovare da archeologi concettuali in un lontano e impervio futuro.
< Ti sembra giusto crescere e limitare i nostri slanci? Poter limitare l'aria e nasconderci al blu del cielo dentro quattro mura? No padre, noi scegliamo l'eutanasia, il morire secondo i canoni imposti dalle "regole comuni", l'eutanasia estatica per non esser colpevoli verso i nostri poteri, le qualità, i nostri sogni. Quale futuro può avere una genere umano che castra la sua potenzialità? No padre, noi da oggi non esistiamo più. Siamo morti per tutto il genere umano costituito, un genere che non ha più il diritto di farsi chiamare umano, poichè la compassione verso il prossimo è sprecata, poichè dovrebbero risolverla verso di loro. Da oggi noi siamo i trasumani.>
Il padre si accorse solo in quel momento del suo errore, non aver generato figli, ma cavie di se stesse. Cavie protese verso l'assoluto di se stessi, no ndisse nulla e se ne andò a cercare di capire il suo dolore.