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“Ora o mai più, storie dalla A alla Z” di Alessia Rocco

Da Vivianap @vpicchiarelli
1795741_10203178847575699_2008574724_n“Ora o mai più storie dalla A alla Z” è una raccolta di ventuno racconti brevi, nella quale un groviglio di speranze, dolori, un vortice di luci ed ombre che non sanno districarsi, convivono sotto lo stesso tetto, dentro lo stesso nucleo. I racconti trattano i temi più disparati: la gioia, la sofferenza, la morte, tappe fondamentali del quotidiano. Si racconta della vita, quella che finisce, che si consuma nel rancore o nell’ineluttabilità della malattia. Poi c’è la vita che viene alla luce, l’amore che rinasce, quello che si trasforma, quello che si ritrova all’improvviso; si parla di eutanasia, omosessualità “Ora o mai più, storie dalla A alla Z” esplora l’animo umano, in cui convivono paure, passioni, contraddizioni, e lo fa attraverso storie che parlano di persone, senza limiti di tempo e spazio.

Leggere i racconti di Alessia Rocco significa essere pronti a un viaggio in storie, epoche, culture e stili narrativi anche profondamente diversi tra di loro. L’abilità dell’autrice sta tutta nel rendere omogeneo questo viaggio, nel non farci percepire come “disturbante” questa estrema eterogeneità in cui, di fatto il fil rouge è quello della vita che si dispiega in ogni sua sfaccettatura e, pertanto, fa sì che questo mosaico, se visto da lontano, esprima tutta la propria armonia.Ventuno sono i racconti, dunque, dai titoli brevissimi, essenziali, che poco o nulla ci anticipano sul contenuto delle storie che vanno a introdurre. Ventuno sono le tappe di questo unicuum narrativo, strutturate in una successione alfabetica che dà il senso dell’opera, ma che allo stesso tempo, ne consente un processo a ritroso: si apre con un addio (Arrivederci ragazze) e si chiude con una prossima venuta (Zenit), dal congedo dalla vita all’ingresso nella medesima, andata e ritorno, fine e inizio. Alessia Rocco struttura la sua opera definendone un equilibrio che è poi quello del mondo, ne delinea le zone d’ombra e ne tratteggia quelle di luce, e lo fa con la sensibilità e la competenza di chi si mette a servizio delle emozioni, senza però far venir meno la propria, personalissima, impronta.


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