I Tre Testi Fondamentali del Taoismo

Creato il 30 ottobre 2012 da Dude @italiandudeship

Il Dudeismo è fondamentalmente basato sul Taoismo, molto più che sul Grande Lebowski, e non molti sanno che il Tao Te Ching è solo uno dei testi fondamentali del Taoismo. Il Tao e il Taoismo non iniziano e finiscono secondo un solo libro così come il Dudeismo non inizia e finisce con il nostro amato film.

I tre padri fondatori del Taoismo sono Lao Tzu o Laozi (italianizzato), di cui hanno sentito parlare tutti,autore del Tao Te Ching, Chuang Tzu (Zhuangzi) autore del meno noto Libro di Chuang Tzu, e Lie Tzu (Liezi) autore di il Libro di Lie Tzu. C’è poi un quarto libro, a parer mio fondamentale, che è Risvegliarsi al Tao (Awakening to the Tao) di Liu I Ming.

Farò incavolare qualcuno ma per me il Tao Te Ching è il peggiore dei quattro. Lo so che il Tao di cui si parla non è il vero Tao ma se tu, o altri colleghi sotto il tuo nome, scrivi un testo che intende essere la radice della comprensione del Tao e lo capisci solo tu hai fatto una gran cavolata. Un conto è che il concetto sia incomprensibile in quanto non esprimibile a parole, un altro conto è se te la tiri e scrivi il libro solo per iniziati. Così uno per capirlo gli tocca tornare a scuola. Poi magari il libro è stato scritto così tanto per e non pensavano che diventava una specie di testo sacro.

Magari mi sbaglio e il Tao Te Ching è stato solo scritto sotto l’influsso di troppa birra e stampato per sbaglio da qualche zelante collaboratore senza che Lao Tzu arrivasse alla versione finale. E’ anche vero che dovendo essere tradotto dal cinese antico all’inglese e poi all’italiano può anche essere che all’inizio fosse perfettamente comprensibile anche da uno zoticone come me ma adesso è materiale per cervelloni. Visto che nel nostro amato film la frase “I am the Walrus” è stata tradotta con “Obladì Obladà” può anche essere. Oppure Lao Tze l’ha scritto apposta così complicato per sbellicarsi dalle risate vedendo un sacco di persone scannarsi per capire di che cosa cavolo sta parlando quel benedetto libro. C’è qualche pezzo buono ma la maggior parte è materiale per lavoretti manuali mentali, se si capisce cosa voglio dire.

Insomma man, voglio dire che se hai letto il Tao Te Ching e non ci hai capito niente non è colpa tua, è che è scritto a cavolo. Ma ci sono libri migliori.

Uno è il Libro di Chuang Tzu, non so se ne esiste una traduzione in italiano perché io ho la versione inglese, comunque è molto meglio. Parla del Tao proprio come l’altro solo che usa racconti e aneddoti per spiegare il concetto. E’ sempre valido il discorso che quello di cui si parla non è il vero Tao e che il fluire del Tao lo devi sentire dentro e vedere nella Natura più che parlarne quindi è un libro comunque criptico ma molto più alla portata di chi vuole cominciare a capire cosa cavolo è questo Tao. Tieni comunque conto man che stiamo parlando di filosofia cinese e per farti un esempio in Cina una parola scritta in un modo può essere pronunciata in cinque modi diversi e ogni modo ha un diverso significato. Se il Taoismo l’avessero tirato fuori i colleghi della Grecia sarebbe tutto più semplice.

E’ come il concetto di Wu Wei, c’è chi lo intende come non agire e sta anni ad attendere sulla riva del fiume, mentre il suo nemico gli sbatte la moglie, e dopo cinquant’anni di attesa lo vede passare ed è tutto contento. In realtà è più contento il nemico che per cinquant’anni ha fatto il cavolo che ha voluto. L’altra versione è agire avveduto cioè fare quello che va fatto come va fatto quando va fatto. Aspetti pescando, e controllando cosa fa tua moglie nel frattempo, sulla riva del fiume e se dopo un anno il tuo nemico non è ancora passato vai a trovarlo a casa, di notte. E ti riprendi il tappeto. Che se aspetti cinquant’anni le tarme ci aprono una ventina di piste da bowling.

Poi c’è Lie Tzu che dicono sia il migliore dei tre e il più semplice da comprendere solo che è difficile persino trovare la versione inglese e non l’ho ancora letto.

Infine quello che per me è il top, Risvegliarsi al Tao di Liu I Ming. Il collega analizza diverse situazioni e il relativo Tao cioè il concetto di Tao applicato in vari contesti tipo il Tao del riempire e vuotare, il Tao della separazione e dell’unione di Yin e Yang, e quant’altro. Anche qui aneddoti e metafore che essendo state scritte da un collega di fine 1700 sono molto ma molto più comprensibili per noi, o almeno per il sottoscritto. Attraverso la spiegazione dei vari tipi di Tao si arriva alla comprensione dell’unico Tao. In pratica fa il giro inverso ma almeno si capisce di cosa cavolo sta blaterando.

In giro è pieno di libri che spiegano come applicare il Tao a questo, a quello, a quell’altro ma il fatto di parlare di qualcosa che non può essere spiegato comporta il rischio che qualsiasi cavolata parla del Tao, si corre il rischio di guardare il dito invece di vedere la Luna e seguire le chiacchiere di qualche pseudo-guru che in realtà non è altro che un ranger che magari non gioca neanche a golf. Il Tao può essere spiegato fino ad un certo punto poi va sentito e percepito.

Quindi, per finire, se vuoi veramente capire cosa cavolo è il Tao inizia con Risvegliarsi al Tao, procedi con il Libro di Chuang Tzu e poi passa a Liu Tzu e magari questa volta il Tao Te Ching comincia ad avere senso.

Almeno, questa è la mia opinione.


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