
Olivier Voisin
Fotoreporter, indipendente. E' morto oggi in seguito alle ferite da mortaio riportate giovedì in Siria, vicino a Idlib. Fotografava con occhi diversi, con uno sguardo diverso. Credo che per questo motivo non appartenesse a nessuna agenzia. Mandava i suoi scatti sperando che qualcuno li prendesse. Significa questo essere free lance. In una lettera inviata la sera prima di essere ferito alla giornalista italiana Mimosa Martini e che io leggo sulla versione francese di Huffington Post, scrive:
Je fais les photos et je suis même pas sûr
que l'afp les prennent.
Questo è un giornalista libero: fa le cose innanzitutto
perché sente di avere il dovere di farle. Successivamente
dovrà convincere qualcuno a pubblicargliele, le sue cose.
Provo una tristezza immensa. Il senso di vuoto che si aggiunge al vuoto che questo lavoro comunque ti lascia dentro. Anche se continuiamo a scherzarci sopra, a spararle grosse quando ci troviamo per caso in qualche albergo, davanti a un whiskey o a una birra. Una tristezza immensa.
La lettera di Olivier può essere letta QUI. È stupenda e fa male.





