Egregio Sig. Bersani Pierluigi, non me ne voglia ma io mi sento di sinistra, in realtà, perchè:
- credo che una gioia non sia mai tale se non è condivisa con chi mi sta intorno, che non sarò mai profondamente felice se chi vive accanto a me non lo è;
- credo che non sarò mai totalmente libero se ci sarà anche solo un uomo schiavo di un altro uomo, perchè le schiavitù di oggi sono molto più subdole e celate. Dove erano le catene ora c’è il denaro;
- credo che le donne siano la creatura più complessa e stupefacente che la natura si sia presa la briga di creare e che limitarsi a esporle come un trofeo di caccia sia quanto di più limitativo si possa fare. Dar loro voce equivale a metter del colore a diapositive, sin ora, in bianco e nero;
- credo che non si viva per lavorare ma che si lavori per vivere. Che ad entrambi questi beni, il lavoro e la vita, spetti dignità e diritto di conservazione ma credo anche che finchè ci sarà qualcuno che si arrichisce facendo politica e qualcun altro che si arrabatta per un tozzo di pane non si potrà mai aver pieno rispetto per chi lavora sul serio;
- credo che siamo davvero tutti uguali, anzi, tutti ugualmente diversi. Che non capisco come, solo tra esseri umani, ancora spaventi la policromia;
- credo in Dio, in Allah, in Buddha, credo di voler essere libero di dare il nome che voglio al più grande mistero che l’uomo conosca senza esser giudicato per questo;
- credo che la famiglia sia un bene prezioso, così tanto prezioso da non poter esser contagiato da modelli preconfezionati. Famiglia è qualcuno che si stringe a te quando ne hai bisogno, che non ti abbandona;
- credo che Gaber avesse ragione quando sosteneva, provocatoriamente, che i bambini sono di sinistra. I bambini amano in maniera incondizionata, danno senza pretendere di ricevere ma, se ricevono, di certo non ne restano indifferenti;
- credo di non ricordare una guerra, un solo conflitto, al quale sia poi seguita la pace. La violenza è, e sempre sarà, figlia e madre di altrettanta violenza. Proprio per questo credo che non si possa mai appoggiare nessun conflitto e che la pace sia l’unica risposta per tutte le cose;
- credo di esser nato libero e così vorrei morire domani;
- credo di esser un partigiano, credo che lo siamo tutti perchè solo un’idiota non parteggia mai nella propria vita. Schierarsi a favore di qualcosa che riteniamo giusto è sinonimo di autodeterminazione, di unicità. Non farlo spesso è viltà;
- credo nella sinistra in Italia ma non nel Partito Democratico;
- ciononostante credo fermamente nella Democrazia. La peggiore democrazia contro la migliore delle dittature;
- perchè credo di essere un tipico uomo del Nord ma credo anche che porterò per sempre un pezzetto di Sud nel mio cuore, un tesoro inestimabile. Ecco perchè credo di essere italiano;
- credo che la cultura e l’istruzione siano un bene prezioso, una risorsa. Vogliamo davvero sprecarle e buttar tutto via?
Infine credo nei sogni. Sì, ci credo ancora. Penso che tutto o buona parte di queste cose siano ancora realizzabili.
Questi, Onorevole Bersani, sono i motivi per cui io mi sento un uomo di sinistra; perchè sono orgoglioso di esserlo. Avrei sperato di rimanere convinto di quelli che Lei ha elencato durante la trasmissione di Fazio anzichè trovarli dei vacui vessili di una sinistra sterile e che ancora non sa cosa vuole da se stessa. La ringrazio, ad ogni modo, perchè mi è servito per tirar fuori queste parole.
Quanto vorrei che Lei potesse leggerle…
In fede
Jacopo Perosino