Paradossalmente tutto questo a Sanremo viene fuori, e i vari Giusi, Emma, Tony, Marco, ecc…improvvisamente sono nessuno. Anche se a Sanremo è la canzone a vincere, non l’interprete, hanno talmente poca personalità da non riuscire a fare proprio un brano, da non essere in grado di rendere riconoscibili i propri pezzi, attribuibili, diciamo. Sfido chiunque abbia la mia età a conoscere anche solo una canzone di Alessandra Amoroso. I suoi pezzi potrebbero essere cantati da chiunque. Ci sono canzoni memorabili di interpreti italiani che se cantati da altri perdono tutto il loro fascino.
Ecco, adesso passerò sicuramente per quella antica che non vuole dare spazio ai giovani. Io desidero solo dare spazio ai giovani, ma i giovani che piacciono a me devono guadagnarselo lo spazio.
Simone Cristicchi nel 2007 con il brano Ti regalerò una rosa ottiene non solo la vittoria ma anche il premio della critica; è un’artista eclettico, un fumettista e uno scrittore; il brano Meno male presentato a Sanremo l’anno scorso è stato il più votato dall’orchestra. Questi sono solo alcuni dei giovani che io ritengo veramente validi e soprattutto dotati non solo di capacità musicali ma anche di grande personalità, intelligenza e senso dell’umorismo. Che poi non sono così giovani, almeno, sono meno giovani dei ragazzi di Amici, ma sono giovani rispetto alle generazione di Morandi, Al Bano e Vecchioni. Non hanno partecipato a dei talent show per arrivare sul palco del Ariston, ma hanno alle spalle anni di gavetta fatta nei locali, e soprattutto se intervistati sono in grado di dare risposte soddisfacenti, degne del ruolo che ricoprono. Sanno fare battute pungenti, sanno ribattere a tono, senza mai essere volgari, ma sempre con grande stile. Forse Tricarico è un po’ di poche parole, ma meglio poche ma buone che poche, e inutili.
Comunque, sono felice per Vecchioni, la sua vittoria ha veramente conferito una ventata di stile al festival, che stava lentamente scendendo verso gli abissi dopo le vittorie di Marco Carta nel 2009 e di Valerio Scanu l’anno scorso. Ma ti pare che due individui del genere debbano vincere Sanremo? Al massimo a Castrocaro, e non mi avrebbero convinta nemmeno lì. Certo che Scanu con avversari del calibro di Emanuele Filiberto sarà sembrato Frank Sinatra, agli occhi di noi poveri italiani così ormai privi di gusto. E Tony Maiello che con Il linguaggio della resa ha vinto tra i Giovani, nel 2010? Non vi sembra un po’ troppo? Non vi sembra il caso di insegnare a questi ragazzi a parlare bene l’italiano, prima di buttarli sul palco del Ariston?
Grazie a Benigni, che ha dato una notevole lezione di cultura a tutti, soprattutto ai signori parlamentari della prima fila; grazie a Luca e Paolo, che si sono lasciati andare alla satira politica di razza pura; grazie a Morandi, che ha dato spazio ai grandi autori italiani e ha creato un clima informale, spontaneo ma allo stesso tempo di classe. E grazie a Vecchioni, che anche se ha vinto con un pezzo che ricorda sia Luci a San Siro che Samarcanda ha riportato la qualità a San Remo, e lo hanno dimostrato i fiori lanciati sul palco dall’orchestra.
Speriamo di riuscire a mantenerla, la qualità, che le cadute di stile sono sempre in agguato.