Le città bianche di Joseph Roth
"Ho ritrovato le città bianche così come le avevo viste in sogno. Soltanto chi ritrova i sogni dell'infanzia può tornare bambino".
Sono un po' stufetta di questa pioggia incensante. E l'estate mi par già lontana nei secoli. E se proprio devo dirla tutta, non ho proprio l'umore alle stelle e così... mi sono ritrovata tra le mani un libro di uno dei miei scrittori preferiti: Joseph Roth (La leggenda del Santo Bevitore, La Cripta dei Cappuccini sono due titoli tra i tanti).Le città bianche citate nel titolo, sono i paesi del Sud della Francia, la Provenza in particolare e Roth ci narra di questi meravigliosi paesi. E' un libretto piccolo piccolo (secondo me i capolavori più immensi sono quelli racchiusi in poche pagine). Voi potete aprirlo a caso e sarete inondati da pensieri e da osservazioni interessanti ed evocative:
Tutto è calmo, nessuno si agita. Le ore sembrano scorrere più silenziose e tranquille che altrove. Perfino le sorprese si fanno annunciare. Le gioie sono più intime e sommesse. La morte è accettata come un dono. La vita non ha un valore smisuratamente alto. La vita non vale più di una magra paga settimanale, di una bottiglia di vino a buon mercato, di un cinema la domenica (LIONE)E' un mio rifugio quando sono triste. E' una mia consolazione, è il viaggio che ogni tanto mi regalo per fuggire davanti alle difficoltà. Così anch'io posso "vedere le città bianche che avevo sognato da ragazzo. La mia infanzia trascorse grigia in città grigie".Ogni nazione ha le sue città bianche, dove "ci si sente così facilmente a casa propria. E anche chi lascia il paese, porta con sé ciò che di più prezioso una patria può donare: la nostalgia".
La lista dei blog partecipanti:Nati per DelinquereCoccole di RugiadaMammadifrettaStima di dannoMammachetesta
MammaMoglieDonna
Voglio Una Mela Blu