Il Libraccio, per i pochi che non lo sanno, è una catena di librerie che vende anche libri usati. Nel mio passato di studentessa squattrinata il Libraccio era un must. Sabato ci sono rientrata dopo anni e ho trovato una libreria più classica e meno libri usati. Un segno dei tempi.
Ne ho comprati due di usati. Li sto guardando adesso e ancora mi chiedo perché i vecchi proprietari li abbiamo rivenduti.
Olivia di Ian Falconer
Olivia ce l'ha fatta conoscere una nostra amica e subito, l'intera famiglia ne è rimasta folgorata. Ehi, attenzione, esistono i cartoni animati di Olivia, molto carini. Ma è come confrontare le strisce dei Peanuts con i cartoni dei Peanuts. Belli, certo, ma con un fascino decisamente minore.
Olivia è una maialina piena di fantasia, che vorrebbe fare la ballerina di musica classica. E' bambina all'ennesima potenza, sfido chiunque a non ritrovare in Olivia un atteggiamento, un modo di fare dei propri bambini. Illustrazione magnifica: tonalità del grigio e rosso.
La tipica mattina di Olivia:
Tutte le mattine, dopo essersi alzata, aver spostato il gatto, essersi lavata i denti, pettinata le orecchie, rimesso a posto il gatto, Olivia si veste. E passa in rassegna l'intero guardaroba.
Io non me ne faccio una ragione. Lo tengo lì sullo scaffale, nel caso il proprietario lo rivolesse glielo darei senza battere ciglio. Forse non l'ha letto bene.
La paga del sabato di Beppe FenoglioMentre ero lì che stavo per pagare, mi ha attratto lo scaffale delle prime edizioni. Soprattutto questo titolo. L'ho preso in mano, l'ho aperto, ho visto la meravigliosa edizione. L'ho rimesso a posto. Chissà quanto costa... Poi la fila era lunga e l'ho ripreso, l'ho riaperto. Intanto era il mio turno.
Scusi quanto viene?22€. E' una prima edizione. 1969....Lo metto da parte?No. Lo prendo.Con la nostra tessera fa 15€.!!
Lo sto leggendo. L'ho iniziato questo piovoso pomeriggio di festa. Avrei voluto finirlo, ma la numerosa prole non me l'ha consentito. Ma è lì che mi aspetta.Il partigiano Johnny secondo me è un capolavoro. Una scrittura asciutta, che incide. E così questo libro che parla della difficoltà di un ventenne nel ricominciare a vivere dopo aver fatto il partigiano.Lui, che ha rischiato la vita, ha comandato più di venti uomini, ha impugnato armi, deve accettare il lavoro da impiegato nella fabbrica di cioccolato (!!).Queste le sue parole prima di decidere se varcare il cancello:
Ecco là gli uomini che si chiudevano fra quattro mura per le otto migliori ore del giorno, tutti i giorni, e in queste otto ore nei caffè e negli sferisteri e sui mercati succedevano memorabili incontri d'uomini, donne forestiere scendevano dai treni, d'estate il fiume e d'inverno la collina nevosa. Ecco là i tipi che mai niente vedevano e tutto dovevano farsi raccontare, che dovevano chiedere permesso anche per andare a casa a vedere morire loro padre o partorire loro moglie.Gulp. Amaramente disperato.
L'ho pagato quasi come l'ultimo di Wilbur Smith, senza nulla togliere.
C'è un gran parlare di e-book, ipad e via dicendo. Non ragiono come mia nonna e non penso male delle novità tecnologiche. La Storia insegna. La televisione non ha fatto morire il cinema. Internet non ha fatto morire i quotidiani. L'e-book non farà morire i libri.
Però non ditemi che leggere un libro su uno schermo sia la stessa cosa. Perché aprire quel libro lì sopra, per me è stata un'emozione. Togliere la sovracopertina e rimetterla. Notare il lieve ingiallimento dei bordi delle pagine. Annusare il libro. Avere in mano una prima edizione.
L'ipad mi consentirà di avere molto a portata di mano. Ma leggere diventerà un'occupazione legata, di nuovo, alla presa elettrica. Mentre un libro è tutto lì.
Basta un rivolo di luce e magari un'ora di mamma in pausa bambini...