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“I viaggi di «esse»” di Lorella Marini

Da Vivianap @vpicchiarelli

10258601_10201185973489945_406188206872761050_nEsse, attempato, ma carismatico leader del fantastico mondo di Turpitalia, ha una visione della democrazione un po’ originale. E un rapporto con le donne basato su un brillante aforisma che non si stanca di ripetere: “gli uomini hanno il potere, le donne la topa”. Tutto normale, nel suo paese: ma quando Esse decide di farsi un viaggetto, le sue convinzioni sono messe a dura prova da omini presuntuosi, giganti libidinosi, vecchietti macilenti che fanno esperimenti folli e persino cavalle che parlano. Riusciranno i nostri eroi a scalfire le solide certezze di Esse?

Come spiega l’autrice stessa all’inizio del libro, l’ispirazione proviene direttamente dal capolavoro delle letteratura inglese “I viaggi di Gulliver”. Ogni capitolo del romanzo richiama quelli di Swift e il protagonista condivide con Gulliver la prosopopea autocelebrativa che non manca di scatenare negli interlocutori ilarità, stupore, incredulità. Diversi, però, sono gli esiti del viaggio: se Gulliver cambia radicalmente la propria esistenza, Esse continua imperterrito sulla propria strada e l’autrice ci dice: “il nostro omuncolo barzellettiere, arrogante, maschilista e corruttore è irriformabile a qualunque latitudine e nessuna esperienza sembra riuscire a metterlo in discussione. E il suo paese, Turpitalia, sembra comunque non poter fare a meno di lui.”

Satirico e per certi verso grottesco, il libro è ancora molto attuale sebbene, a mio avviso, finisca quasi per “riabilitare” il personaggio, rendendolo a tratti simpatico, collocandolo a metà tra la “macchietta” e il “fumetto”. A proposito di fumetti, un plauso va alle caricature di Andrea Lunghi.


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