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i vinarelli di BARBERA in Sicilia

Creato il 12 ottobre 2013 da Locandadellarte
15 ottobre 2011 - gruppo LICET in galleria di LOCANDA DELL'ARTE con in esposizione MONFERRATO EARTHSCAPES di Mark Cooper e mentre si svolge la performance del poeta e vinarellista Pietro Barbera

15 ottobre 2011 -  galleria di LOCANDA DELL’ARTE: in esposizione MONFERRATO EARTHSCAPES di Mark Cooper - gruppo LICET e Pietro Barbera

Vi ricordate di Pietro Barbera… e della sua performance ?

In questi giorni, il poeta e artista siciliano, pittore di acquerelli “a base” di vino, espone al concept/bar BANDINI di Trapani, molto vicino a Marsala, nel 2013 città europea del vino e dove, fino al prossimo 3 novembre, nella spettacolare scenografia del mulino delle Saline Ettore e Infersa è in mostra la collezione SOLONKE RUSSE.

Bandini-mostra BarberaVin’acquelli parlanti

dalla presentazione a cura di Domenico Scardino :

Se il nettare di Bacco ha permesso agli uomini di scoprire l’ebbrezza, esorcizzando o amplificando attraverso i suoi “fumi” paure e delusioni, gli acquerelli erano già utilizzati da egizi, greci, romani e bizantini ma anche dalle antiche civiltà cinese e giapponese per rendere magici manufatti e testi sacri molti secoli prima che i miniaturisti medievali o grandi maestri come Albrecht Dürer, Pinturicchio o Rubens, dessero nuovo lustro a questa tecnica. Sarà soltanto nel XVIII secolo, con la Scuola Inglese e Turner, che questa tecnica sarà elevata finalmente al rango di Arte ed utilizzata anche da Maestri del calibro di Cezanne, Gauguin, Manet, Degas e De Nittis.

Pietro Barbera usa il vino come fosse una maglia che imprigiona le emozioni sulla superficie di un foglio. Una prigione onirica e ricca di colori, ora tenui ed esili soffi di brezza marina che accarezzano la pelle del foglio ora abbaglianti ed aspri squarci che la solcano come fa il sole sulla sua Sicilia. E sono proprio gli acquerelli a materializzare questi soffi e squarci che animano le ombre di-vino delle carte oniriche, talvolta surrealiste, che Pietro Barbera realizza.

Se casuale è stato l’approccio al vino come materia pittorica, un bicchiere di rosso caduto accidentalmente su un cartoncino, altrettanto non si può dire per la tecnica pittorica.  (…) Pietro non è un virtuosista dell’acquerello intento ad esaltare il proprio Io pittorico attraverso la propria abilita, ma è un uomo dalle emozioni estemporanee ed improvvise.

Per Pietro Barbera i Vin’acquelli parlanti rappresentano un gioco (…) Questi giochi ci ricordano come l’Arte pittorica non è altro che uno stimolante mezzo di comunicazione. E non importa se la sostanza dei messaggi sia sacra o politica, filosofica o provocatoria, quello che conta è che sia al servizio di un’unica regina: la riflessione (…)


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