Questo blog è come il mare, che nasconde nel suo grembo e poi offre alla riva le sue conchiglie. E le deposita sulla sabbia, con dolcezza, come meritano le cose preziose e rare, per poi condividerle col mondo di fuori e riportarle in vita, illuminate da un nuovo sole.
Questo blog racchiude in sè la mia storia e quella di molte altre donne. E tutte insieme, qui, ci raccontiamo.
Le conchiglie-storie sono tutti i percorsi possibili, le strade che ci porteranno dal se al quando, dall' inconsistenza del sogno alla concretezza della carne, della realtà. *
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Come spiegare la nascita di certe idee? Da dove son venute, come sono arrivate a noi e da cosa hanno preso forma e sostanza? Sono qui a interrogarmi su come riuscire a metterci tutto ordinatamente e la conclusione a cui sono giunta è che la cosa migliore è raccontarvi esattamente come sono andate le cose, come tutto si è srotolato davanti ai miei occhi nella sua evidenza.
Nina ha chiamato e le donne cacciatrici hanno prontamente risposto. In tante, più di quante avrei sperato.
Ora il mio era un tentativo, per provare a vedere se sarei riuscita a raccogliervi simbolicamente qui con me, nel mio salottino. Perchè avevo bisogno io, prima di tutto, di sentirvi attorno. Era il germe di qualcosa non ancora meglio definito, l'intenzione di creare uno spazio d'incontro dove mettervi in contatto tra di voi (perchè molte io già le conoscevo), per darvi la misura dell'ampiezza del fenomeno e farci sentire forti e meno sole.
Quante siamo? E abbiamo scoperto che siamo in tante davvero. E molte, dopo le presentazioni, con mia gioia e stupore, si sono lasciate andare anche a confidenze, perchè si sa quando apri uno spazio alle influenze esterne non sai mai che forma prenderà. E vedere come evolvono le cose, da sole, mi piace da impazzire.
Ma quello che ho scoperto io è che ci sono molte donne che non hanno modo di parlarne altrove, per le quali questa iniziativa è stata una benedizione, un'occasione incredibile. La mia scoperta è stata vedere la necessità di aprirsi, in molte di voi, e la voglia e l'urgenza di raccontarsi. Ovvio che per me non c'è nulla di straordinario, nel senso che la mia, di necessità, la conosco bene infatti è stata lei a guidarmi quando ho aperto questo blog.
Ma cavoli, questa cosa, anche questa, ci unisce di nuovo.
Ogni sera tornavo a casa e scoprivo che un tassello si era unito alla carovana, che un'altra aveva lasciato un pezzettino di sé nel mare, come una conchiglia.
Ergo: siete tante e avete tante cose da dire. Ognuna di voi ha la sua storia da raccontare, particolare e unica, abbiamo lo stesso obiettivo, ma le strade che stiamo percorrendo sono diversissime e questa cosa mi affascina e mi incuriosisce, a voi no?
Con molte di voi da tempo ho iniziato una corrispondenza, ho approfondito la conoscenza. Molte di voi mi hanno contattata privatamente per i più disparati motivi, spesso anche solo per ringraziarmi di aver creato questo luogo-tutto-nostro in cui riflettere, riflettersi, sfogarsi, incontrarsi, ridere e sdrammatizzare.
E una sera nella pagina dedicata alle cacciatrici trovo lei che cattura la mia attenzione. E formulo l'idea di scriverle e contattarla. Poi apro la posta e trovo la sua di mail, per me. Questa è la magia del blog, ti fa sentire intima e vicina a una persona di cui conosci solo quello che scrive e pensa, ma non i connotati.
E lì mi son detta: è un segno, vuol dire che questa intenzione devo portarla avanti.
Da cosa nasce cosa, senza pensarla prima è venuta da sé, così, come si impara a bere e a magiare, naturalmente. Una donna si apre con te e tu senti che è arrivato il momento.
Questa è la mia mail di risposta, non troverei parole migliori per spiegarvi la mia idea-progetto se non quelle dettate dall'entusiasmo del momento:
Ciao C. tu non hai idea della gioia che ho provato trovando e aprendo la tua mail. Avevo appena finito di leggere la tua testimonianza su "Quante siamo" e, commossa come ogni volta mi accade dopo aver letto i vostri racconti, stavo considerando l'idea di contattarti perchè leggendo le tue parole mi sono resa conto di quante donne ci sono che lottano e combattono ogni giorno come me, senza avere la possibilità però di condividere quello che provano e sentono. Mi sono riconosciuta nelle tue parole, così come molte si riconoscono nelle mie, che le emozioni alla fine sono universali. Sto capendo che siamo tante e tutte desiderose di aprire quel vaso di pandora e far uscire tutto, aspettiamo solo l'occasione giusta per farlo.
E qui veniamo al punto: non solo sono entusiasta all'idea che hai voluto raccontare più a fondo di te con un secondo post, perchè ne sentivi il bisogno, ma addirittura io voglio farti una proposta. Mi hai fatto venire un'idea, quella di creare un nuovo spazio dove sarà ognuna di voi a parlare, a raccontarsi in prima persona. Vorresti essere la prima? Se accetti io potrei, d'accordo con te, inaugurare lo "spazio condivisione" con la tua storia dandoti tempo per ampliarla e spedirmela via mail. Che ne pensi?
Questo blog sta crescendo grazie a voi e al vostro apporto, grazie a tutte voi lettrici che state scegliendo di mettervi in gioco in modo così starordinario e voglio darvi più spazio, perchè mi pare che questo sia il senso più alto che io possa attribuire alla parola: CONDIVISIONE.
Nella tua storia puoi scrivere ciò che vuoi, che senti, perchè sarà il tuo spazio (quello che non puoi darti sul tuo blog), dove incontrare e rendere partecipi le altre della tua esperienza.
Dimmi che ne pensi della mia proprosta, ti aspetto =D
Nina
E la sua risposta è stata tempestiva ed entusiasta.
Sono seguite altre mail, con cui mi sono messa in contatto con Francesca Ballarin (in arte Nina) per chiederle di farci compagnia, di accompagnarci con i suoi disegni, in questa danza delle donne, di aiutarci a decorare e rendere più accogliente e caldo il nostro salottino. Lei, che riesce in pochi tratti essenziali e con le giuste parole a rendere l'universo emotivo femminile in tutte le sue forme e manifestazioni, ha accettato:
"Il tuo progetto (parola cruda) è bello e "colmo", si percepisce a ogni riga, che t'invade di quella forza. E devi continuare a farlo crescere sì."
A questo punto, mi pare che mancate solo voi! Perciò è a voi che lo chiedo ora, che ne pensate? Vi piace la piega che sta prendendo questo blog, la possibilità che la vostra vita vi faccia incursione per un po' abitandolo?
La possibilità di ascoltare altre voci e trovare quella più simile e affine a voi, confrontarvi con altre realtà?
Non c'è ancora nulla di definito, la cosa si delineerà man mano, come accade sempre qui! Dipende da voi...
E' un'idea di apertura, di cambiamento e rinnovamento, io aspetto le vostre opinioni preziose e le vostre conchiglie-storie, che potete inviarmi all'indirizzo e-mail che trovate nella sidebar...
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* dal post con cui ho partecipato al contest di Francesca: L'amore non deve essere un segreto.
Il (di)segno è una creazione di Francesca, e fa parte della serie: Le CartoNine, che lei stessa definisce così:
"parole che non t'ho detto, parole che direi, sotto forma di segno".