Soltanto un anno fa si preparavano ai Mondiali Fiba in Spagna con una versione “B” di Team USA: erano già gli Splash Brothers ma è difficile immaginare che 12 mesi dopo Stephen Curry e Klay Thompson sarebbero stati medaglia d’oro nella World Cup (questo abbastanza facile…), All Stars e campioni NBA con i Golden State Warriors (questo decisamente più difficile…), con Steph addirittura MVP stagionale e protagonista di record frantumati nei playoffs. Per loro l’estate sta trascorrendo in modo molto tranquillo, senza gli assilli della free agency o preoccupazioni su come soddisfare la fame di anello NBA dei vari Paul, Griffin, Harden, Durant, Westbrook e Carmelo Anthony.
Curry si è divertito parecchio, tra i premi agli Espy’s e le partite di golf con anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, più un po’ di lavoro per il suo sponsor tecnico Under Armour che, sfruttando la sfavillante immagine del figlio di Dell, sta fatturando tantissimo. Idem per Thompson che non ha rinunciato a giocare, dando spettacolo alla Drew League contro James Harden, e poi ha viaggiato in Asia per il suo sponsor tecnico, la cinese Anta, che da ottobre lancerà una scarpa personalizzata per il figlio di Mychael.
Parlando di free agent e di contratti faraonici sottoscritti in estate, fa specie come l’Mvp in carica Curry guadagni “appena” 11 milioni di dollari e sia all’interno di un quadriennale da circa 44 milioni firmato nell’ottobre 2012. Un colpo assoluto visto oggi per gli Warriors, meno all’epoca della firma quando Steph era una guardia senza ruolo e falcidiato da problemi alle caviglie. Nella prossima stagione sarà il quinto giocatore più pagato di Golden State dietro a Thompson, Green, Bogut e Iguodala. Nell’estate del 2017 sarà free agent ma in un’intervista a Sporting News ha dichiarato che il suo sogno è restare nella Bay Area: come dargli torto visto il paradiso che è San Francisco e dintorni e una squadra che avrà lo stesso nucleo per almeno altri due anni, più Klay e Draymond sicuri almeno fino al 2019.
“Pensandoci ora, la free agency non mi attira perchè amo dove sono, amo questa organizzazione per cui gioco e la Bay Area è casa per me e la mia famiglia. Voglio continuare a vincere qui e spero di contribuire per molti anni. Però penso che il miglior approccio sia cercare di pensare solo e soltanto al presente. Quando arriverà quel momento vedrò cosa fare“.
Certo è che quando arriverà il momento di negoziare con i Warriors l’estensione contrattuale, Steph potrebbe benissimo avvicinarsi ai 30 milioni di dollari a stagione dal 2017 considerando anche il chiacchierato vertiginoso innalzamento del salary cap.
Klay Thompson dalla Cina ha rincarato la dose, con Curry forma una coppia devastante, il miglior duo di shooting guard della NBA e probabilmente non solo di quella attuale. Nell’ultima stagione il 25enne ex Washington State ha chiuso col 42% dall’arco e si è piazzato secondo dietro al compagno di merende per numero di triple mandate a bersaglio. Nei playoffs è leggermente calato e questo è sicuramente il motivo migliore per riscattarsi nell’annata a venire.
“Se siamo la miglior coppia di tiratori di sempre? Concordo, ci può stare. Steph è uno dei migliori di sempre e credo che io mi sto avvicinando. Abbiamo guidato la lega per triple segnate. Non se sia mai successo prima nella stessa squadra. Penso siamo il miglior shooting backcourt, forse di sempre. Dobbiamo ancora dimostrare molto e penso che abbiamo appena grattato la superficie di quello che possiamo fare“.
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— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) August 20, 2015