I “What if” della crisi: cosa succede se torniamo a farci le seghe in lire?

Creato il 15 novembre 2011 da Frankezze


L’altra sera parlavo con Sabino, il mio amico geopolitico. E’ uno sempre sul pezzo. Ha occupato, a capo degli indignados della Murgia, un deposito di prese scart a Gioia del Colle (hashtag #occupydepositopresescartgioiadelcolle) ed è in costante contatto con gli indignati di Zuccotti Park, New York, sempre pronti a tutto e soprattutto al peggio. Il suo tramite è Nicola Armenise, detto Nick, ex broker alla borsa delle commodities di Chicago. Ma non è della “rise and fall of Nick Armenise” che parleremo oggi.

Parleremo dell’impatto della crisi sulle seghe e lo faremo in pochi semplici passaggi, così come abbiamo fatto l’altra sera con Sabino:

1) La crisi è troppo grande, l’euro non regge
2) L’Italia non regge, esce dall’euro
3) Sotto attacco della speculazione e senza lo scudo protettivo dell’euro, l’Italia dichiara bancarotta
4) Vengono vendute a prezzi di saldo le principali aziende: Enel, Eni, Finmeccanica
5) Il prezzo della benzina sale alle stelle.
6) Il prezzo del gas pure.
7) Il costo dell’approvigionamento energetico diventa proibitivo.
8 ) I trasporti sono in ginocchio: diventa costosissimo spostarsi dentro e fuori dal Paese, in nave in treno, in aereo o in auto.
9) L’elettricità viene razionata.
10) Connettersi a internet diventa difficilissimo e la connessione diventa sempre più lenta.
11) Crolla in Italia il mercato del porno 2.0: Youporn ha bisogno di elettricità, connessione a banda larga, pc nuovi e flash player sempre aggiornato. Youporn necessità di energia, di compagnie elettriche e petrolifere di bandiera che facciano gli interessi dei segaioli italiani. Youporn vive di moneta forte, di conti pubblici in ordine e di salde relazioni euro-atlantiche.
12) Milioni (circa 27) di onanisti italiani in fibra ottica sempre più provati dal razionamento delle seghe si aggirano nelle strade vogliosi di rivoluzione ma soprattutto di chiavette usb, dvd, cd, vhs: i vecchi supporti per le pippe messi in crisi dalla crescente smaterializzazione del porno*.
13) La sega in lire si fa sempre più complicata. Il ricorso alla fantasia, minata da un ventennio di esposizione alle radiazioni pornografiche, mette a dura prova la tradizionale pigrizia degli smanovellatori.
14) La giornata degli amanuensi italiani elimina la pippa dagli appuntamenti fissi. Ridotti allo stadio primordiale di cacciatori-raccoglitori, gli uomini arrivano a sera spossati dagli sforzi per mettere qualcosa in tavola per cena. Estenuati dall’arrampicata sugli specchi della loro memoria segosa, si rassegnano a chiavare furiosamente le loro mogli-compagne-fidanzate-amanti-badanti.
15) Le donne italiane, sfibrate dalla riscoperta della fica in 3d che ha sconvolto e imbestialito i loro uomini, emigrano verso Paesi con lo spread più basso, la moneta forte, i conti in ordine, l’energia a poco prezzo, la connessione più veloce, le seghe a banda larga e wireless…

Insomma, si ragionava con Sabino l’altra sera, chi ha a cuore la libertà di farsi dei gran rasponi sotto l’ombrello protettivo della Nato e della Bce, non può dire di no al governo tecnico.

*I passaggi della smaterializzazione del porno: 1) fumetto 2) giornale 3) pellicola 4) videocassetta 5) cd 6) dvd 7) file scaricati 8 ) streaming


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