Badminton, squash, taekwondo. Ma anche calcio, pallavolo e tennis.
Quelle appena elencate, non sono che alcune delle trenta discipline in cui si cimenteranno atleti provenienti da tutto il mondo fra il 2 e l’11 agosto a Torino, nell’ambito dei World Masters Games.
Mancano ormai meno di settanta giorni al via dei “giochi mondiali estivi per sportivi ed appassionati fino ai 100 anni ed oltre”, le cosiddette Olimpiadi dei Master, riservate ad atleti (internazionali) rigorosamente over 35 (25 per gli sport d’acqua).
La kermesse è stata presentata lo scorso aprile al Circolo dei canottieri Esperia di Torino, alla presenza, fra gli altri, del Sindaco della città sabauda- già sede delle Olimpiadi Invernali nel 2006 e prossima Capitale Europea dello Sport nel 2015- Piero Fassino, dell’Assessore allo sport del comune, Stefano Gallo, e del Presidente del Comitato Organizzatore, l’avv. Fabrizio Benintendi. Proprio lui, nel corso della conferenza, ha rivolto due accorati appelli, uno agli sportivi amatoriali italiani ed uno agli sponsor privati, finalizzati, rispettivamente, ad incrementare il numero delle iscrizioni ai giochi e a reperire ulteriori necessarie risorse economiche.
Due sollecitazioni, quelle di Benintendi, che si sono rese necessarie in ragione del difficile raggiungimento dell’obiettivo dei 15.000 iscritti a giugno, mese di chiusura delle iscrizioni, a causa soprattutto del basso numero di registrazioni da parte degli italiani (che attualmente si attesta intorno ai 500 iscritti), e del ridotto budget a disposizione, inferiore ai 4 milioni di euro, piuttosto esiguo per una manifestazione di alto livello tecnico e sportivo.
Durante il suo intervento, il Presidente del Comitato Organizzatore ha inoltre auspicato, ai fini della buona riuscita dell’evento, una collaborazione con le federazioni delle discipline interessate, cui ha indirettamente domandato di mettere da parte i malumori legati alla scarsa organizzazione dei giochi in fase iniziale e, in particolare, al mancato coinvolgimento delle stesse nella definizione di aspetti importanti, fra i quali quelli logistici.
Scongiurare l’insuccesso di un evento sportivo di portata internazionale e di massima importanza, soprattutto per una città recentemente investita del titolo di Capitale Europea dello Sport per l’anno 2015 e che, peraltro, ha alle spalle una grande storia sportiva (basti solo pensare che la prima società di ginnastica è nata qui): questo è il fine che il Comitato persegue con determinazione. E nell’ottica di questo obiettivo, si iscrivono sia la richiesta di collaborazione avanzata da Benintendi alle federazioni, sia l’invito agli sportivi amatoriali italiani ad iscriversi ai giochi.
Richieste che si spera verranno accolte, rendendo così possibile la perfetta riuscita di quella che sarà una grande “festa” dello sport, che si snoderà lungo undici località piemontesi e che vedrà l’impegno di ben 5.000 volontari (per candidarsi, basta compilare il form sul sito della manifestazione).
Undici giorni di sport ed eventi collaterali che, si spera, faranno rivivere, seppure in misura minore, i fasti delle Olimpiadi ai piemontesi che non saranno già partiti verso lidi montani e marini e che divertiranno ed coinvolgeranno tutti coloro, italiani e non, che, in qualche modo, vi prenderanno parte.
Magari facendoli appassionare di badminton. O di squash. O di taekwondo.
Articolo di Dalila Giglio.