Ibrahimovic è stufo, del calcio o del Milan?

Di Salvatore Giambelluca il 11 ottobre | ore 07 : 17 AM

Secondo molti Zlatan Ibrahimovic è il calciatore straniero più forte degli ultimi anni che sia approdato in Italia.I numeri e i trofei parlano per lui, ma che Zlatan Ibrahimovic sia un calciatore senza bandiere lo si è appurato con il passare degli anni. Prima la Juventus, poi la rivale Inter, per poi passare ai cugini del Milan dopo una parentesi spagnola in Spagna, al Barcellona.

L’approdo in Italia
Nell’estate del 2004 Ibrahimovic venne acquistato dalla Juventus – allora guidata da Luciano Moggi – per 19 milioni di euro dall’Aiax, un colpo all’ultimo minuto. Nel suo primo anno in bianconero colleziona 35 presenze segnando 16 gol, risultando decisivo per la conquista del 28º scudetto bianconero. Meno brillante ma ugualmente decisivo il secondo anno dove segna 10 gol (7 in campionato e 3 in Champions League), conquistando il secondo scudetto italiano e il 29° della Juventus.

Il passaggio all’Inter
L’estate del 2006 scoppiò calciopoli, la società bianconera obbligata a privarsi di alcuni dei suoi pezzi pregiati decide di vendere Ibrahimovic, lo svedese accetta la proposta dell’Inter nonostante le offerte di Milan e Real Madrid. «Da piccolo tifavo per l’Inter» le prime parole nerazzurre di Ibrahimovic, «mi dispiace per i tifosi juventini, ma la vita continua».
Veste la maglia nerazzurra per tre stagioni, segnando 55 gol in 88 presenze, l’ultima quella più prolifica dove si aggiudica il capocannoniere della Serie A grazie alle 25 reti messe a segno.

Parentesi Barcellona
Sebbene nel 2008 avesse dichiarato di voler diventare capitano dell’Inter dopo Javier Zanetti, nell’estate del 2009 Zlatan Ibrahimovic lascia l’Inter per andare in Spagna, al Barcellona, club campione d’Europa in carica. All’Inter vanno 50 milioni di euro più il cartellino di Samuel Eto’o. L’esperienza spagnola per lo svedese non è dei migliori, il rapporto con l’allenatore – Guardiola – non è idilliaco, il tecnico spagnolo ha sempre preferisco calciatori piccoli e veloci da abbinare al suo gioco, quello che non è Ibrahimovic, alto e forte fisicamente, da sempre un punto di riferimento nelle squadre dove ha fatto parte, ciò nonostante la stagione non è proprio da buttare (16 gol in 29 presenze e campionato spagnolo vinto).

Il ritorno in Italia
Il 28 agosto 2010 Ibrahimovic viene ceduto al Milan in prestito con diritto di riscatto fissato a 24 milioni di euro, lo svedese firma un contratto quadriennale prendendosi tutte le critiche dai suoi ex tifosi interisti che lo accusano di essere un mercenario senza rispetto per le maglie che ha indossato. L’ultima stagione di Zlatan Ibrahimovic, la prima in rossonero lo ha visto trionfare per l’ennesima volta, grazie ai suoi 15 gol e ai suoi innumerevoli assist il Milan diventa campione d’Italia ed Ibrahimovic vince il suo sesto scudetto da quando gioca in Italia.

L’annuncio shock
“Il calcio non mi brucia più dentro come una volta, ora è più routine, un ritmo che ti è entrato dentro: vai sul campo, ti riscaldi, ti alleni, torni a casa. Prima, invece, capitava che rimanessi anche dopo la fine dell’allenamento, perché c’era sempre qualcosa da fare: uno schema da migliorare, un tiro da perfezionare, un’idea da verificare”.

Stufo del calcio o del Milan?
Zlatan Ibrahimovic stufo del calcio? Voci malpensanti sostengono che lo svedese stia gettando le basi per un addio al Milan già la prossima estate, magari in Inghilterra – dove non ha mai giocato – o addirittura un ritorno in Spagna, ma dall’altra sponda, ovvero il Real Madrid di Mourinho che lo accoglierebbe a braccia aperte. Intanto l’allenatore Allegri lo sprona e assicura i tifosi: “Non credo proprio che Ibra sia stanco. Tra l’altro il campionato è appena iniziato, lui e tutti noi abbiamo voglia di tornare a fare risultati come accadeva l’anno scorso. Spesso vengono strumentalizzate e ingigantite le parole che uno dice e, quando vengono scritte, hanno tutto un altro significato. Sono convinto che Zlatan abbia voglia di rimanere al Milan e di tornare a vincere con il Milan”.