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Ice Sledge Hockey: l’Italia chiude al sesto posto il torneo paralimpico

Creato il 14 marzo 2014 da Sportduepuntozero
foto Mauro Ujetto

foto Mauro Ujetto

Rimane un po’ di amaro in bocca per le numerose occasioni create, ma soprattutto la soddisfazione di aver migliorato la settima posizione raggiunta quattro anni fa a Vancouver. L’Italia dello sledge hockey si congeda dalle Paralimpiadi Invernali di Sochi con il sesto posto, arrivato oggi al termine del match perso 3-0 contro la Repubblica Ceca. Reti inviolate per i primi due parziali; nel terzo il vantaggio dei cechi, bravi a respingere le offensive azzurre e a chiudere l’incontro nonostante il conto dei tiri nettamente a favore dei ragazzi di coach Massimo da Rin (18-9). Il primo tempo si gioca principalmente nella metà campo dei giocatori in maglia rossa, ma i tentativi della nostra nazionale vengono respinti da una difesa molto attenta. Nel secondo periodo è ancora l’Italia ad avere le occasioni più nitide per passare in vantaggio, ma il portiere Vapenka si rende protagonista in diverse circostanze con interventi decisivi. Il parziale conclusivo comincia con l’Italia in inferiorità numerica per l’espulsione (2 minuti) di Macrì. La Repubblica Ceca  ne approfitta e va in gol con Safranek dopo un minuto e mezzo di gioco. Gli azzurri perdono lucidità e gli avversari prendono coraggio. Nelle battute finale arrivano il raddoppio e la terza rete, entrambe messe a segno da Geier.

Ma per la nazionale italiana di sledge hockey, Sochi è stato qualcosa in più del semplice sesto posto. Impossibile dimenticare le emozioni della prima serata, in cui il capitano Andrea Chiarotti portò il tricolore durante la cerimonia di apertura dei Giochi. “Siamo fieri che sia stato scelto lui” aveva dichiarato  qualche giorno fa Silvia Bruno, Presidente CIP Piemonte, “è una persona straordinaria e si merita un riconoscimento così importante; è un grande esempio per i giovani e rappresenta una parte importante di questo sport”.

Come detto più volte dallo stesso Chiarotti, a tenere in mano la bandiera è stata idealmente tutta la squadra, partita con l’obiettivo di migliorare il piazzamento di Vancouver ma con ambizioni da podio. “Abbiamo inseguito il sogno di una medaglia ma ci siamo dovuti scontrare con squadre di professionisti come Stati Uniti e Russia, che da anni preparano questo appuntamento olimpico” è il commento di Silvia Bruno. “In Italia lo sledge hockey è nato in vista di Torino 2006 e molti giocatori che attualmente militano nella nazionale c’erano già allora. La speranza è che altri giovani si avvicinino a questa disciplina per creare un gruppo solido in prospettiva futura”.


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